Vittoria scontata di Emiliano. Ma le primarie hanno ancora senso?

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E’ il governatore uscente  Michele Emiliano il candidato del centrosinistra per le prossime elezioni regionali in Puglia. Emiliano ieri alle primarie ha ottenuto il 70,4% dei consensi con  56.773 voti affermandosi nettamente sui suoi tre sfidanti:  l’ex europarlamentare del Pd Elena Gentile (12,1%, 9.753), il consigliere regionale del Partito democratico, Fabiano Amati (14,3%, 11.559 voti) e il sociologo Leo Palmisano (indipendente)(3,1%, 2.532).

Ora si dicono  “pronti a lavorare tutti insieme” in vista delle regionali in primavera “al fine di contrastare la destra”. 

Primarie dall’esito scontato per il consigliere regionale Gianni Liviano che ha formulato i complimenti al  governatore pugliese, ma anche espresso alcune perplessità sull’utilità primarie. 

“Hanno ancora senso le primarie?  – si chiede Liviano – Rappresentano ancora un esercizio di democrazia e di partecipazione o sono diventate mero esercizio di potere da parte di politici schierati a sostegno dell’uno o dell’altro candidato?

 I numeri farebbero pensare ad un evidente rallentamento della partecipazione e ad uno sfoggio di esercizio di relazione da parte di compagni di strada o di luogotenenti dei politici candidati.

 I votanti alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione tra Vendola e Boccia nel 2010 sono stati  200.000; nel 2015 tra Emiliano, Minervini e Stefàno  134.000; questa volta 80.000. In 10 anni c’è stato un calo di votanti di 120.000 persone, in percentuale del 120 per cento.

Facendo un raffronto  – prosegue Gianni Liviano – tra i votanti alle primarie del centrosinistra e i votanti alle elezioni  “vere” è possibile notare che nel 2010 i votanti alle primarie (200.000) rappresentarono circa il 19,29 % (valore assoluto dei votanti la coalizione di centrosinistra 1.036.638). Nelle  primarie del  2015 i  votanti furono 134.000 (elezioni votanti per centrosinistra  793.831 con percentuale  circa del 17 per cento); primarie  anno 2020  votanti 80.000. Se la percentuale rimane intorno al 20%,  gli elettori per il centrosinistra saranno circa 400.000 a fronte di 4.000.000 circa di aventi diritto al voto. Questi numeri potranno essere sufficienti a far rivincere Emiliano?  – conclude Liviano – Non si può dire: dipende da quante persone andranno complessivamente a votare, da chi sarà il candidato del centrodestra”.

Di parere diverso sul valore delle primarie sono invece i consiglieri regionale di Senso Civico –Un nuovo Ulivo per la Puglia, Alfonso Pisicchio e Giuseppe Turco.

“L’affermazione di Michele Emiliano – affermano –  dimostra ancora una volta la sua capacità di intercettare le politiche progressiste del centrosinistra pugliese. Un centrosinistra quanto mai vivo, in grado di dare un’offerta politica chiara, trasparente e partecipata. Le Primarie restano uno strumento utilissimo, alternativo a tutte quelle forze politiche che preferiscono invece restare nei palazzi e decidere le candidature nel segreto delle stanze. Archiviata la prima sfida, adesso occorre non abbassare la guardia. Mettiamoci al lavoro per un programma organico, strutturato e inclusivo. Il vero nemico da battere resta la destra oscurantista e populista, pronta a far tornare indietro la nostra Puglia. La Puglia invece deve andare avanti e farlo con Michele Emiliano”.