Vitali (FI) su Affaritaliani.it “Pronti a sostituire Schittulli”. L’intervista.

Condividi
INTERVISTA DEL QUOTIDIANO ONLINE AFFARITALIANI.IT AL SEGRETARIO REGIONALE PUGLIESE DI FORZA ITALIA LUIGI VITALI

Affaritaliani.it ha intervistato il candidato ufficiale del Centrodestra in Puglia Francesco Schittulli. Che cosa pensa di quello che ha detto?
“Me l’hanno descritta… Una cagata, in buona sostanza, scusando il francesismo. Non per lei ma per quello che ha detto Francesco Schittulli”.

Perché un giudizio così netto?
“Non si è voluto pronunciare sul mio ruolo in Puglia. E questa cosa è antipatica”.

Infatti alla domanda su di lei Schittulli ha risposto che in politica ci vogliono confronto e dialogo…
“E’ stato vago, generico”.

Secondo Schittulli ci sono le condizioni per un accordo Berlusconi-Fitto in Puglia. E’ così?
“Ho due risposte da darle…”.

Prego…
“Il mio auspicio è che ci sia un’intesa, la mia sensazione è che non si farà nessun accordo. Sono stato chiaro?”.

Chiarissimo. Come mai nessun accordo?
“Fitto sta alzando troppo la posta, il suo è l’atteggiamento di chi vuole rompere approfittando del professor Schittulli che, anche se ha fatto per cinque anni il presidente della Provincia di Bari, rimane un rappresentante della società civile e, in quanto tale, è una persona che prende spintoni e calci da tutte le parti. E quindi Fitto lo intimorisce, lo suggestiona, cerca di condizionarlo. Come se Schittulli potesse essere la chiave per riaprire un rapporto con Berlusconi ormai deteriorato”.

Però Fitto è il recordman di preferenze in Puglia, come si fa a tenerlo fuori?
“Infatti non lo vogliamo assolutamente tenere fuori. Lui però deve fare, come ha sempre fatto, una sua lista e così vediamo se mantiene o meno questo record”.

Cioè?
“Nel 2005 e nel 2010 oltre alla lista di Forza Italia si è fatto autorizzare, perché Berlusconi non voleva, a presentare un’altra lista, ‘La Puglia prima di tutto’. Lo deve fare anche questa volta, perché non è che lo fa solo quando è candidato lui o un amichetto suo e non lo fa quando è candidato Schittulli. Dopodiché, ci sono i consiglieri regionali uscenti suoi che io sono pronto a valutare, se mi viene chiesta la candidatura”.

In altre parole?
“Fitto non deve parlare con Berlusconi, deve parlare con me. Anzi, non Fitto, i suoi consiglieri regionali devono parlare con me. Io sono il segretario regionale di Forza Italia e le candidature vanno chieste al segretario regionale, non vanno né regalate né chieste per interposta persona. Fino a questo momento i suoi amici non mi hanno assolutamente chiesto la candidatura. Non solo, si sono guardati bene dal partecipare ai miei incontri, alle mie riunioni e alle mie manifestazioni. Questo è l’atteggiamento di chi non vuole definire la questione. E io per la verità sono così risoluto che la partita l’avrei chiusa già una settimana fa, perché a me questi tira e molla non piacciono, non piacciono ai pugliesi e soprattutto non piacciono ai leccesi”.

Quindi è Berlusconi che tiene ancora aperto il dialogo con Fitto…
“No. Ci sono altri ambasciatori che stanno lavorando, come dicono loro, nell’interesse del Centrodestra e di Forza Italia cercano di trovare una mediazione. Ma non è che la si deve trovare a tutti i costi. C’è una richiesta di Fitto, fatta per interposta persona tramite il senatore Matteoli, e una controproposta di Vitali, fatta di intesa con il presidente Berlusconi…allora non siamo noi che dobbiamo accettare, sono loro che devono dire se accettano, e quindi bene, o se non accettano, quindi amen”.

Però Schittulli ad Affaritaliani.it ha dichiarato che le liste vanno fatte anche insieme a Fitto…
“Schittulli deve pensare alla lista sua. A quella di Forza Italia ci penso io”.

Ma Schittulli ha anche detto ad Affaritaliani.it che se Fitto si candida lui si ritira…
“Per la verità nell’ultimo incontro con Berlusconi al quale ho partecipato gli ho fatto una domanda precisa preliminare: ‘la tua candidatura è subordinata a qualcosa o è una candidatura a prescindere?’ In italiano significa, tu ti candidi se non c’è Fitto o ti candidi comunque? Lui ha risposto che la sua candidatura non era in discussione e sarebbe rimasto in corsa con o senza Fitto e avrebbe fatto quello che gli diceva Berlusconi. Ora, se ha cambiato idea lo dica. Perché i tempi stringono e se dobbiamo trovare un altro candidato dobbiamo anche avere la possibilità di individuarlo in maniera adeguata”.

Ma se Fitto si candida Forza Italia è sicuro che non lo appoggia?
“Assolutamente certo. Gliel’abbiamo chiesto da sei mesi di fare il candidato con tutto il Centrodestra e non l’ha voluto fare. La politica non è un gioco con il quale si fa un dispetto all’amico del cuore. La politica è una cosa seria, se Fitto voleva fare il candidato…gliel’abbiamo chiesto io a giugno, Matteoli a novembre e Berlusconi a gennaio. Ha detto no, lo ha detto pubblicamente e quindi il tempo a sua disposizione è scaduto. Per dirla con un termine sportivo”.

Schittulli ad Affaritaliani.it sulla candidatura di Fitto ha risposto: ‘A quel punto sarebbe doverso da parte mia riunire tutto il tavolo, compreso anche Raffaele Fitto, e determinare il percorso e cioè sapere se vogliamo vincere oppure perdere. Se vogliamo perdere io non sono in campo. Significherebbe il non esserci più quelle condizioni intorno alle quali si era costruito un tavolo e a quel tavolo erano presenti tutti, compreso Raffaele Fitto’. Mi sembra chiaro che si ritirerebbe…
“A Berlusconi ha detto una cosa diversa in mia presenza. E quindi se ha cambiato idea dovrebbe comunicarlo anche a Berlusconi. Se io devo avere un candidato che mi tiene sulla corda fino all’ultimo posso anche decidere di cambiarlo io il candidato…”.

Ah, potrebbe anche decidere lei che Schittulli non è più il candidato del Centrodestra…
“No, sto dicendo che Berlusconi deve sapere a quali condizioni Schittulli rimane in pista. Perché qualche giorno fa abbiamo fatto un incontro a tre e lui ha detto che comunque vada sarebbe stato il candidato. Adesso se ha cambiato idea lo deve dire a Berlusconi, perché piuttosto che aspettare di essere scaricati da Schittulli Berlusconi potrebbe pensare di scaricarlo lui”.

Ma forse Schittulli ha cambiato idea perché ha visto che con Fitto lo scontro è insanabile…
“La stessa situazione c’era anche una settimana fa”.

C’è qualcuno che sostiene che possa essere lei il candidato di Forza Italia. Ci sta pensando?
“Mi è stato chiesto mesi fa e ho rifiutato perché ritenevo Schittulli dopo Fitto la migliore candidatura per la Puglia. Io penso ai problemi quando si presentano e non in anticipo”.

Ma se Berlusconi glielo chiedesse lei cosa risponderebbe?
“Io ho già detto no a Berlusconi, me l’ha chiesto sei mesi fa. Gli ho detto no perché ritenevo, come ritengo ancora oggi, che il migliore candidato sia Schittulli. Se Schittulli si ritira io ho altri candidati che posso proporre a Berlusconi”.

Ma non lei…
“Io sono un soldato, non ho paura di niente. Faccio le battaglie nelle quali credo, però non le sto facendo per me ma per la Puglia. E se Schittulli dovesse mollare, mi auguro di no, ma se dovesse farlo io ho altri candidati da proporre a Berlusconi”.

Qualche nome? Almeno un paio…
“E no! E che faccio? Li faccio diventare outsider di Schittulli?”.

Schittulli ha anche auspicato un accordo con Salvini. E’ possibile?
“L’alleanza con la Lega non può prescindere da un’intesa nazionale. Se Salvini pensa di fare il comodo suo come meglio crede, noi non facciamo accordi con nessuno. Se la Lega riapre un tavolo di Centrodestra nel quale ci può stare a pieno titolo ma senza mettere veti su nessuno, possiamo fare l’accordo in Puglia, a Brindisi, in Liguria…dappertutto. Però gli accordi si fanno complessivamente e non si sfogliano come un carciofo”.

Lei viene da una famiglia di carabinieri, non è che è per questo motivo che è un po’ troppo netto e rigido?
“Assolutamente no. Io sono per il rispetto delle regole. Chiedo rispetto agli altri dopo che io li ho rispettati. Non solo vengo da una famiglia di militari, ma vengo anche da un’esperienza politica nel Movimento Sociale. Fino al 1988 dal 1980 sono stato consigliere comunale della mia città, Francavilla Fontana (Br). Nel 1988 ho lasciato l’Msi perché non ho più condiviso la deriva di estrema destra che aveva preso la segreteria di Pino Rauti. Quindi mi sono dimesso da consigliere comunale, mi sono dimesso dal partito e mi sono dedicato ad altro. Nel 1994 ho ripreso a fare politica perché mi ha stimolato Silvio Berlusconi. La mia scelta l’ho fatto nel 1994, poi sono diventato fittiano perché Fitto era berlusconiano e Berlusconi mi aveva detto che il suo punto di riferimento in Puglia si chiamava Raffaele Fitto. E io mi sono adeguato. Oggi prendo atto che Fitto non è più berlusconiano, io la scelta non l’ho fatta oggi, l’ho fatta nel 1994. Detto questo, proprio perché sono per il rispetto delle regole, io nel 2013 non sono stato ricandidato”.

Ecco, appunto. Come mai?
“A me è stata applicata la regola delle quattro legislature, giustissima, però altri miei colleghi sono stati esonerati dal rispetto di questa regola e si sono ricandidati con 4, 5 o anche 6 legislature”.

Quindi dovrebbe avere il dente avvelenato con Berlusconi… No?
“No, no, no. Io ho accettato la regola, non sono andato via come hanno fatto tanti, sono rimasto nel partito. Sono rimasto segretario della mia Provincia, Brindisi, ho proposto un candidato della mia città che è diventato senatore, ho fatto la campagna elettorale alle Politiche, ho fatto la campagna elettorale alle Europee votando seccamente Fitto (nella mia città ha preso più di 3mila voti). Quindi io rispetto le regole e quella stessa osservanza delle regole che io ho la pretendo anche dai miei interlocutori. Io non sono né netto né rigido”.

Cos’è successo con la sua candidatura come membro laico del Csm?
“E’ stata strumentalizzata una vicenda giudiziaria che finirà in una bolla di sapone, però è servita a farmi perdere questa opportunità perché è stata montata dai 5 Stelle, poi c’è stata una parte del Pd che si è accodata e poi ci sono stati anche alcuni amici miei di Centrodestra e di Forza Italia che nel segreto dell’urna non hanno scritto il mio nome”.

Sono stati i fittiani?
“No, ho detto amici di Forza Italia. Non fittiani”.

Quindi berlusconiani, chiaro…
“Di Forza Italia, che è Berlusconi e non Fitto”.

E’ vero che è lei l’autore della famosa legge Cirielli?
“Assolutamente sì”.

Allora perché è nota come legge Cirielli?
“Il nome di una legge viene assegnato in base al primo firmatario della proposta. E il primo firmatario era Cirielli, anche se poi quella legge è stata completamente stravolta. Infatti Cirielli si è dimesso da relatore. Il senso che ha avuto quella legge è stato esattamente l’opposto di quello che Cirielli voleva che avesse, ma per la consuetudine parlamentare è rimasto il nome del primo firmatario, anche se il prodotto finale è stato totalmente diverso rispetto all’idea iniziale. Oggi il Parlamento allungando i termini di prescrizione ha fatto cento passi indietro. In un paese ritenuto la culla del diritto bisogna lavorare per ridurre i tempi dei processi e non per aumentare i tempi di prescrizione”.

Lei è stato artefice di molte leggi considerate ‘ad personam’. Quindi è un berlusconiano doc, o no?
“Nel 1994 sono tornato a fare politica per Silvio Berlusconi e, probabilmente, uscirò definitivamente quando uscirà Silvio Berlusconi”.

E’ vero come dicono in Puglia che uno di Francavilla come lei non può decidere per tutta la Regione?
“Bisogna dire ai pugliesi che non può decidere per la Puglia nemmeno chi viene da Maglie (città natale di Raffaele Fitto, ndr)”.

Un aggettivo per Fitto e uno per Schittulli…
“Fitto è un capriccioso. E su Schittulli mi avvalgo della facoltà di non rispondere…”.

Luigi-Vitali-