I Verdi a Vendola: Taranto non è l’acciaio

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“Per Vendola Taranto coincide sempre e solo con l’acciaio”. Ad affermarlo sono i Verdi della provincia jonica i quali ritengono che pesi “come un macigno la sua convinzione che per la nostra città non ci possa essere futuro senza l’acciaio e senza l’ILVA”.
“Siamo in campagna elettorale – proseguono i Verdi in una nota – e tutto va bene per accaparrasi ancora il voto dei più scettici e di chi non riesce a sognare una Taranto diversa. Ancora una volta ritorna questa parola ” ambientalizzazione “, sconosciuta al vocabolario, ma utile per salvare la faccia. Quello dell’Ilva è un tentativo di salvataggio inutile, come abbiamo più volte sostenuto, perché una fabbrica di quelle dimensioni e così vicina alla città non può subire nessun tipo di ambientalizzazione se non a parole e per scopi elettorali”.
“Taranto – ribadiscono i portavoce locali, Ada Le Noci e Luca Piccione, e provinciali, Annalisa Montanaro e Vincenzo Fornaro – deve puntare ad uno sviluppo economico alternativo ad Ilva, seguendo il ” Piano per Taranto”, più volte illustrato e che prende come modello il processo di riconversione industriale realizzato nella città di Bilbao”.
“C’è un filo sottile che lega Vendola e l’Ilva, aggiungono – quello di un telefono che ha reso il nostro governatore uno dei referenti della dirigenza di questa industria. Esprimersi in questi termini, ora che è tra gli imputati del processo Ambiente Svenduto, è scorretto e inopportuno. Scorretto come il tentativo da parte dei suoi legali di estromettere le associazioni ambientaliste dalla costituzione di parte civile nel processo. Inopportuno come ogni altro commento dettato solo dalle circostanze politiche ed elettorali”.
I Verdi chiedono quindi per Taranto “uno sviluppo economico che si basi sul turismo, sulla riqualificazione del centro storico, sull’economia del mare, sulle nuove tecnologie e sulla ricerca, e chiedono che tutto questo abbia inizio partendo dalle bonifiche.
Taranto non è l’acciaio”.

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