Verdi: Il piano Silletti rischia di sfigurare la Puglia.

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Preoccupati per il rischio di estirpazione di migliaia di ulivi spesso plurisecolari, ma anche di oleandri, già iniziata nei giorni scorsi in attuazione del piano Silletti per l’emergenza Xylella, oltre che della notizia sul futuro intervento delle forze dell’ordine per impedire ai cittadini di difendere questi beni di infinito valore storico, economico, culturale e affettivo, la Federazione del Verdi Puglia chiede una revisione del piano e l’accoglimento dei suggerimenti degli esperti che hanno appurato, a seguito di adeguate cure con pratiche agricole tradizionali e biologiche, la ripresa e il rigermogliamento evidente di piante che nei mesi passati erano state indicate come affette da Complesso del Disseccamento Rapido dell’Olivo (CO.Di.RO).
“Secondo alcuni studiosi del settore, – affermano i Verdi – in Puglia attualmente il disseccamento non è riconducibile al batterio Xylella Fastidiosa ma ad una serie di concause, poiché il ceppo salentino appartiene ad una sottospecie dotata di scarsa patogenicità per l’olivo. Per questo le azioni estreme previste e messe in atto nei giorni scorsi in alcune zone del Salento, rischiano di non essere efficaci a debellale l’origine del problema e possono provocare, invece, danni irreversibili agli equilibri dell’intero ecosistema del territorio”.

“Sembra che i terreni coltivati a olivi in Puglia coprano più di 377mila ettari. – aggiungono i Verdi – Di conseguenza, eradicando le piante potenzialmente ospiti della Xylella Fastidiosa nel raggio di 100 mt da ogni pianta infetta come indicato nel piano, si rischierebbe di compromettere non solo l’agricoltura regionale, ma anche di stravolgere definitivamente l’ecosistema che lo caratterizza, oltre che sfigurare un paesaggio unico al mondo. Tra quelle comprese nell’elenco degli ospiti, compaiono anche piante di pesche, albicocche, ciliege, querce, arbusti di mirto e rosmarino e diverse altre piante. Se le specie che vengono a mancare sono numerose, l’intero ecosistema rischia di scomparire.
I Verdi sostengono quindi che “le politiche regionali pugliesi debbano promuovere l’agricoltura contadina che valorizza la biodiversità, promuovendo le buone pratiche dell’agricoltura biologica, rivalutando i saperi antichi e il valore della macchia mediterranea che caratterizza il nostro paesaggio e i sapori e gli odori dei prodotti tipici pugliesi. Chiedono inoltre che siano impiegate risorse nella diffusione delle pratiche di recupero e salvaguardia delle piante attraverso la potatura leggera operata solo sui rami secchi, informazione sulle pratiche utili a disinfettare e nutrire i tronchi e il terreno con attività adeguate, senza incentivare il mercato di diserbanti e insetticidi che, come ormai risaputo, oltre a colpire il vettore distruggono la flora batterica, impoveriscono il terreno e lo rendono sterile, privo dei micro-organismi necessari all’autodifesa della pianta. I Verdi chiedono inoltre che si opponga resistenza al potere del mercato degli ogm e dei pesticidi che avvelenano ogni forma di vita, entrando nell’alimentazione animale e umana con gravissimi effetti sulla salute, ma al contrario valorizzare le radici della cultura pugliese, fondata sulla terra e sulla roccia, quella che consente solo a piante forti come gli ulivi di sopravvivere.
Per i Verdi è anche necessario sostenere la filiera corta e attività che sono spesso esempio di stili di vita eco-sostenibili, evitando di incentivare l’eradicazione con finanziamenti europei come si vocifera in questi giorni, col rischio di svendita dei terreni e la cementificazione al fine di costruire superstrade, impianti speculativi di fotovoltaici a terra, ipermercati, villaggi turistici, gasdotti, cave e discariche danneggiando la bellezza paesaggistica e agricola della Puglia presentata al mondo intero usando l’immagine degli ulivi e della macchia mediterranea.

taglio ulivi