Verdi: analisi del voto alle ultime Europee

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Probabilmente i Verdi sono visti come coloro che frenano l’economia e la crescita e non come coloro che propongono modelli di economia capaci di generare benessere sociale ed economico. Potrebbe essere questa la ragione che spinge l’elettorato italiano a non premiare questo partito che alle ultime elezioni non è riuscito a superare la soglia di sbarramento del 4%. L’analisi sul voto europeo è stata al centro di un comunicato stampa dei portavoce di Manduria Pompeo Stano e Silvia Biasco.
“L’assetto politico del Parlamento europeo all’indomani delle elezione si presenta senza una maggioranza e quindi si va, ancora una volta, verso la formazione di un compromesso tra PPE e SD. Il partito dei VERDI europei, con 52 europarlamentari, è il quarto gruppo politico al parlamento europeo per i prossimi 5 anni. Non essendoci una maggioranza netta nel formare un parlamento a guida centro sinistra e tanto meno a guida centro destra, il gruppo ben coeso dei VERDI europei sarà determinante nel ridisegnare la politica ambientale e l’economia verde europea.
L’Italia non è riuscita a eleggere un solo europarlamentare dei VERDI colpa dello sbarramento al 4% ma soprattutto colpa nel non essere riusciti a trasformare in consenso elettorale tanto lavoro messo in atto quotidianamente. C’è da chiedersi come mai le tante proposte valide che sono fatte dai VERDI italiani non si trasformano in avanzamento elettorale per consentire loro di essere attori di quel cambiamento tanto invocato e ricercato dai cittadini. La tutela ambientale, lo diciamo e lo scriviamo da sempre, crea occupazione ed economia pulita. L’intero mondo ambientalista non riesce a presentarsi come forza economica capace di rilanciare tanti settori produttivi, proponendone di nuovi. Proposte che non possono essere urlati in piazza e tanto meno ridurli in semplici slogan, vanno, invece, analizzate seduti attorno a un tavolo. Un’economia che guarda a consumare subito e facilmente le risorse di un territorio non accetta le proposte di chi questo territorio lo vuole, invece, utilizzare ma non depauperare.”

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