Un generoso decoltè per manifesto elettorale: bufera sulla “comunicazione”

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Fa discutere sui social il manifesto elettorale di Caterina Zilio, candidata al consiglio comunale di Laterza (Taranto), nominata il 13 giugno scorso coordinatrice cittadina dei dipartimenti di «Puglia Popolare».

La comunicazione è andata oltre i confini “comunali” per via del generoso décolleté che la candidata ha scelto di pubblicare, lo scorso 1 Luglio, con la scritta «Contattami. «Cerco te! Se hai voglia di cambiare, contattami. Insieme si può» e in minuscolo il suo nome: Caterina. Nel post la candidata, che lavora come operatrice socio sanitaria, ha «taggato» Massimiliano Stellato, presidente provinciale del partito guidato dal senatore Massimo Cassano. 

Il manifesto «sexy» ha scatenato polemiche e reazioni con battute sessiste da parte degli uomini e aspre critiche soprattutto da parte del mondo femminile. Le femministe stigmatizzano la pubblicità elettorale di un partito “degasperiano” alleato con la coalizione del centrosinistra. “Anni di lotte e rivendicazioni, – si legge in un commento – rischiano di essere cancellati con un colpo di spugna. Perché una donna deve ricorrere a questi mezzucci di ‘richiamo sessuale’ per fare politica e invece per gli uomini è un fatto strutturale? Perché continuare ad offendere la dignità delle donne, le loro competenze, professionalità, intelligenza?

Per molti uno di quei selfie acchiappa mi piace molto diffusi sui social ma inadatto per l’occasione si è trasformato in una comunicazione aggressiva, divenuto ambiguo con una frase che i malpensanti hanno interpretato, ad arte, in maniera equivoca attribuendole un increscioso e sessista ‘doppio senso’. 

«Personalmente – scrive una donna commentando il post della Zilio – penso che lei abbia fatto un manifesto elettorale sessista, una specie di autogol per se stessa e per tutte le donne che combattono quotidianamente per accedere a qualifiche decisionali per le loro capacità.

L’immagine da lei scelta unita peraltro a un linguaggio in linea è sessista, si ‘autooggettifica’, usa il richiamo sessuale in modo poco equivocabile per invitare a essere votata. Donne evitiamo di farci autogol».

La Zilio, stupita e amareggiata dal clamore suscitato ha affermato: “Sono una persona semplice, come mi vedete sul manifesto, quella sono io. Non c’è stata nessuna scelta comunicativa, ho solo utilizzato una mia foto”. “Lavoro come operatrice socio sanitaria da 7 anni, ma opero nel sociale già dal 2000, i commenti che mi sono stati rivolti sinceramente mi hanno stupito e ferita. Lavoro con malati che soffrono, malati affetti da patologie importanti, allettati, che hanno la 104, mi sono sempre dedicata alle persone”.