UIL: Il decreto salva-Ilva tutela solo i Riva: subito mobilitazione generale.

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“Ancora una volta, l’unico obiettivo pare quello di salvaguardare gli interessi della famiglia Riva e di creare le condizioni per svendere l’Ilva all’offerente più conveniente”.

Aldo Pugliese, Segretario generale della UIL di Puglia e di Bari-Bat si esprime in questi termini dopo la lettura del decreto salva-Ilva, approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro all’Ambiente Galletti e della ministra per lo Sviluppo Economico Guidi.

“Si è deciso per un finanziamento minimo – continua Pugliese – che tutela solo gli istituti bancari per la restituzione dello stesso. Non si considera invece il miliardo e 800 milioni sequestrato alla famiglia Riva dalla magistratura milanese, così come si è deciso di ignorare il Piano Ambientale e l’Aia, legge dello Stato in cui sono cadenzati gli interventi sugli impianti per l’ambientalizzazione dello stabilimento più grande d’Europa, nonché quelli per la tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente. Allo stesso modo, non si è tenuto conto dei dati diffusi recentemente dall’Istituto Sanitario Superiore sugli eccessi di mortalità infantile registrati a Taranto, basandosi invece su numeri obsoleti e per nulla veritieri”.

“A questo punto – chiosa Pugliese – fidarsi e indugiare non serve più: bisogna subito riproporre uno sciopero dei lavoratori dell’Ilva, a carattere nazionale, che coinvolga anche i lavoratori delle categorie coinvolte in quello che rischia di rivelarsi il più grande dramma occupazionale e industriale degli ultimi anni. Una grande mobilitazione è l’unico strumento ormai efficace per salvare l’Ilva e restituire serenità e garanzie per il futuro di tanti lavoratori”.

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