Ug Manduria, dietrofront ufficiale: dimissioni in blocco e Vinci torna in scia

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Una storia segnata da continui aggiornamenti, con uno scenario che è cambiato ancora una volta a distanza di pochissime ore. Il direttivo che ieri era intenzionato a rimanere, in giornata ha fatto un passo indietro firmando le dimissioni. Torna in auge la strada che porterebbe i biancoverdi nelle mani dell’imprenditore Vinci

Sono state le 24 ore più lunghe degli ultimi anni. La Manduria sportiva in ansia di capire nel mese di luglio il proprio futuro dopo una serie di notizie che si sono susseguite nel corso di questi giorni. Tre settimane di trattativa con Giuseppe Vinci, ex presidente del Sava, che aveva manifestato la volontà di acquisire il Manduria. Un tira e molla continuo, che aveva portato prima a un principio di accordo tra le parti, poi le dimissioni dell’ex presidente Giuseppe Tommasino e la conseguente consegna del titolo sportivo al sindaco.

Nelle giornata di ieri il direttivo si è riunito ma solo una parte del gruppo di comando aveva rassegnato le dimissioni. Gli altri dirigenti avevano di fatto manifestato la volontà di proseguire verso la nuova stagione. Una decisione che ha scoraggiato Vinci, costretto a defilarsi e fare un momentaneo passo indietro. Tante le polemiche sui social con i tifosi che chiedevano chiarezza e, soprattutto, di prendere una posizione univoca per il bene della squadra biancoverde.

Oggi, a meno di 24 ore, l’altra parte del direttivo ha deciso di mollare la presa firmando le dimissioni, lasciando strada libera a Giuseppe Vinci che adesso dovrà sedersi intorno a un tavolo e definire tutto con la parte istituzionale.

Il gruppo capitanato da Tommasino lascia dopo una salvezza conquistata sul campo, senza passare dai play out, con una squadra giovanissima che ha ben figurato nel massimo torneo regionale. Il merito di aver salvato stagione e titolo in un momento delicato per la storia recente del Manduria. Adesso, si apre un nuovo capitolo, con l’ex presidente del Sava, pronto a mettere nero su bianco a distanza di tre settimane lunghissime.

Mario Lorenzo Passiatore