Trucchi per mantenere la “linea” ai tempi del coronavirus.

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Marino Niola scrive sul Venerdì di Repubblica che “gli italiani in questo periodo si sono rimessi ai fornelli e stanno facendo ricorso al meglio della sapienza gastronomica nazionale, per tenere su il fisico e il morale.”

A guardare in questi giorni i social, dalle foto pubblicate, non ci sono dubbi. Ma quel “su” si traduce anche in aumento di chili a causa anche della sedentarietà imposta per decreto.

C’è una maniera non complicata per respingere gli effetti rovinosi di questa quarantena sul fisico e persino per perdere qualche chilo nelle prossime settimane. Il prezioso aiuto è del Dr. Agostino Grassi, nutrizionista, già ricercatore nel “Centro universitario per lo studio del metabolismo” dell’Università degli Studi di Bari e segretario della “Fondazione Dieta Mediterranea” che riporta i contenuti di una ricerca pubblicata sul MED CRAVE, organizzazione Open Access che fornisce i risultati di ricerche e approfondimenti cruciali dalle scienze e dalle discipline umanistiche

È scientificamente stabilito (ed è anche logico) che per perdere peso, dobbiamo introdurre meno calorie di quante il nostro corpo ne brucia un dato giorno. – spiega il dietista- Si crea così un deficit energetico. Privi di carburante, che arriva in maniera sufficiente dai pasti di quel giorno, il nostro corpo utilizza un po’ delle calorie immagazzinate, principalmente sotto forma di grasso, per bilanciare il deficit e così perdiamo peso.

Ma per ottenere questa situazione desiderabile, dovremmo impegnarci a contare le calorie. Niente di più odioso. Il conteggio delle calorie è complicato e richiede tempo; richiede che si sappia quante calorie sono contenute negli alimenti che uno mangia, quante di ogni porzione di cibo che stiamo mangiando e quante calorie il nostro corpo brucia ogni giorno .
Per me è semplice…ma voglio vedere voi a fare questi conteggi.

Arrivo al dunque, una maniera alternativa per perdere peso la ho scovato in uno studio (i vantaggi di avere più tempo ogni giorno ed investirlo nello studiare): contare i morsi.
Voglio descrivere questa ricerca.

Sono stati reclutati per lo studio 61 tra uomini e donne in sovrappeso o obesi. Avevano un’età compresa tra 18 e 65 anni e volevano perdere peso (che novità!).

Il conteggio dei morsi consiste nell’annotarsi quante volte si mastica o si deglutisce. Ogni alimento o liquido deve essere conteggiato, in quanti morsi o in quante deglutizioni lo abbiamo mangiato. Tutto tranne l’acqua.
Dopo ogni pasto o spuntino, bisogna annotare su un taccuino il numero dei morsi e, alla fine della giornata, fare la somma.
All’inizio di questo giochino non cambiate le vostre abitudini alimentari.
Dopo una settimana, calcolate il numero medio giornaliero di morsi che avete dato.

Torniamo allo studio. Dopo aver fatto monitorare i loro morsi ai volontari, a metà di loro è stato chiesto a di ridurre il numero di morsi giornalieri del 20 percento e all’altra metà di ridurre il numero di morsi del 30 percento.
Alla fine del primo mese di questo conteggio, i partecipanti di entrambi i gruppi avevano perso in media un chilo e mezzo
La perdita di peso è stata la stessa, sia se si erano ridotti i morsi giornalieri del 20% o del 30%. Dico questo perché, presumibilmente, quelli che hanno ridotto del 30% i loro morsi giornalieri, per aver visto la stessa perdita di peso degli altri hanno mangiato cibi con più calorie per saziarsi.
Chi ha fatto il conteggio dei morsi per tre anni, ha perso peso senza riguadagnare i chili persi e senza limitare “la gola”.

Se volete provarci, innanzitutto determinate quanti morsi date ogni giorno normalmente. Ogni volta che masticate qualcosa o che deglutite qualcosa annotatelo. Per esempio, per mangiare il panino con mortadella e provolone che avete in mano avete dato 10 morsi, oppure avete deglutito 10 volte, appuntatevi questo numero e, alla fine della giornata fate la somma totale delle “mozzicate” o delle deglutizioni.

Diciamo per comodità che la somma e 100 morsi (o 100 deglutizioni). Da domani abbiamo a disposizione il 20 per cento in meno di morsi, quindi il tutto si dovrà risolvere in 80 “mozzichi” o in 80 ingoiamenti.

Ovviamente, il conteggio dei morsi non ci libera dal prestare attenzione all’alimentazione. Magari dedichiamoci più al mangiare principalmente frutta, verdura e cibi non grassi, più magri possibile.

Il Dr. Grassi conclude spiegando infine che: “Un minor numero di morsi non aiuterà a perdere peso se ognuno di quei morsi è stato dato ad un dolce.