Tosap o Canone? Confcommercio: “Una sola tassa, ma per tutti!”

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Tosap e Cosap: un’obbligazione tributaria la prima, un canone di concessione o di locazione la seconda. Due diversi prelievi, per un’unica area.
La giurisprudenza distingue e legittima la duplicità del prelievo, per l’imprenditore resta invece difficile comprendere che la doppia tassazione è determinata dalla ‘diversa natura e ratio dei due proventi’, e che perciò un dehors di 50 mq, può arrivare a costargli -tra Tosap e cosap ( o canone di concessione )- 5mila e 900 euro all’anno.
E’ quel che accade a Taranto, città dove uno spazio esterno al pubblico esercizio, allestito su area pubblica, viene assoggettato alla tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche – imposta per legge a favore dell’ente pubblico territoriale – ed al canone per la concessione dello stesso spazio.
Naturalmente la doppia cartella esattoriale non rappresenta un problema per tutte quelle attività di somministrazione – e non sono poche – che occupano abusivamente, in modo più o meno stazionario, vari spazi urbani della città. Quanto invece alla maggior parte dei titolari dei pubblici esercizi, già arrabbiati per la tolleranza mostrata verso quanti – perché irregolari per vocazione- non pagano Tarsu, Tosap, e nulla che assomigli ad una cartella esattoriale, questa volta replicano un secco ‘NO’ al canone di concessione.
Il Comune di Taranto, intanto, non ha ancora deciso che strada prendere. Politicamente da parte della Giunta, ci sarebbe un orientamento a mantener fede agli impegni assunti a novembre 2013 e ad aprire la strada a concrete azioni di sostegno del commercio locale in questa fase di evidente crisi. Ma sino ad ora il Comune ha obbligato le nuove attività all’atto di concessione, e ha imposto a quelle già esistenti il pagamento del canone.
Il tema, reso ancora più complicato sul piano tecnico dalla mancanza di un regolamento, è stato al centro di un nuovo incontro tra Confcommercio e gli Assessori alle Attività Produttive, Gionatan Scascamacchia e al Patrimonio, Vincenzo Di Gregorio, ed i dirigenti di area Carmine Pisano e Stefano Lanza.
Il direttore di Confcommercio, Angelo Colella, ha ricordato come nel 2013 il Consiglio comunale, nel recepire le istanze delle imprese del commercio, avesse assunto l’impegno a mantenere aperto un tavolo di confronto con le associazioni datoriali finalizzato a determinare percorsi condivisi per la detassazione nei confronti delle attività già esistenti e delle nuove aperture. Il cumulo Tosap/canone di concessione va pertanto in totale controtendenza rispetto agli impegni assunti. La controproposta di Confcommercio è invece ‘recuperare l’evasione’ per pagare tutti di meno ed in modo equilibrato, accorpando le due tasse in una. D’altra parte il dott. Eugenio De Carlo, segretario generale del Comune, lo ha dichiarato, mettendolo nero su bianco, all’indomani della Giunta del 5 marzo scorso: “ Resta ferma la facoltà dell’Ente di sostituire la Tosap con la Cosap e di regolamentarne l’applicazione, così come di disciplinare la determinazione dei canoni concessori eventualmente dal valore economico risultante dal provvedimento di autorizzazione o concessione e al vantaggio che l’utente ne ricava”.
Dunque la decisione è solo politica, perché nulla osta sul piano giuridico.

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