Taranto: visite intramoenia in nero, 4 medici denunciati, uno interdetto dai pubblici uffici

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Durante l’orario di servizio presso l’Ospedale SS. Annunziata di Taranto effettuavano visite mediche specialistiche, in regime di intramoenia, con l’ausilio di personale infermieristico, utilizzando indebitamente apparecchiature e dispositivi sanitari di cui avevano la disponibilità

in ragione del proprio ufficio, appropriandosi dei compensi ricevuti dai pazienti e violando anche gli obblighi di registrazione al C.U.P. (Centro Unico Prenotazione ASL).

Per questo 4 medici sono stati denunciati dalla Guardia di Finanza e nei confronti di uno di essi è stata eseguita un’ordinanza di interdizione dai pubblici uffici e dal servizio medico per la durata di 3 mesi. 

Il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Taranto, Dr. Benedetto Ruberto, su proposta del Sostituto Procuratore della Repubblica Dr.ssa Lucia Isceri, è stato emesso al termine di una complessa ed articolata attività di indagine condotta da militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Taranto nei confronti dei medici, attualmente e in passato, in servizio presso il reparto di gastroenterologia del presidio ospedaliero “S.S. Annunziata” di Taranto. I reati contestati sono abuso d’ufficio e truffa in danno dello Stato.

E’ stato accertato che i medici indagati traevano profitto personale ai danni dell’Ospedale, che sopportava interamente i costi delle prestazioni erogate, e ai danni della sanità pubblica, considerato che in tal modo venivano allungati i tempi di attesa nelle liste di prenotazione del CUP. Tali fatti sono stati confermati dai numerosi pazienti, sottoposti a visite mediche specialistiche. Nel corso delle indagini, inoltre, sono state effettuate perquisizioni presso la struttura ospedaliera che hanno consentito di sottoporre a sequestro copiosa documentazione medico-sanitaria e appunti personali attraverso i quali è stato possibile accertare che le visite specialistiche, effettuate secondo le predette modalità, hanno cagionato un danno alla azienda sanitaria di circa mezzo milione di euro, nel periodo dal 2015 al 2018, a fronte di visite effettuate “in nero” nei confronti di quasi 2000 pazienti. Al momento dell’accesso dei militari, uno dei medici è stato colto in flagrante mentre stava effettuando una visita privata ad un paziente senza prenotazione al CUP e ne aveva appena terminata un’altra analoga.

Sono state sottoposte a sequestro anche somme di danaro relative ai compensi indebitamente percepiti per il cui esatto ammontare sono in corso ulteriori valutazioni da parte della Procura di Taranto. Le condotte contestate agli indagati hanno formato oggetto anche di una segnalazione alla competente Corte dei Conti per le valutazioni sul danno erariale provocato dai 4 medici indagati.