Taranto: “Un albero per ricordare un Giusto”

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Proviene direttamente da Gerusalemme l’albero di ulivo piantumato in un’aiuola della Questura di Taranto nell’ambito del progetto “Un albero per ricordare un Giusto” realizzato su iniziativa della presidenza del Soroptimist International – Club Taranto per ricordare la figura di Giovanni Palatucci a cui è intestata la strada sulla quale è ubicata la Questura di Taranto.
Nel corso della cerimonia è stata anche scoperta una targa in memoria di Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume deceduto nel campo di concentramento di Dachau dopo aver salvato migliaia di ebrei dallo sterminio nazista. All’iniziativa hanno preso parte, oltre agli aderenti dell’associazione promotrice, anche le massime autorità civili e militari, nonché il Sig. Rafael Ovadia rappresentante dell’ associazione ONLUS israeliana “Keren Kaymet Leisrael”.

BROCHURE UN ALBEROPER UN GIUSTO

Giovanni Palatucci è ricordato per aver salvato dalla deportazione migliaia di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Scoperto e accusato di tradimento, fu deportato nel campo di concentramento di Dachau dove morì a soli 36 anni. Gli Ebrei di Fiume sopravvissuti  hanno poi commemorato la memoria del questore Palatucci, nel 1953 a Ramat Gan in Israele nel corso di una cerimonia furono collocati 36 alberi lungo una strada dedicata a Giovanni Palatucci, uno per ogni anno della sua giovani vita. Nel 1955 è stata creata sulla collina della Giudea una foresta che porta il suo nome.  Nel  1990 lo Yad Vashem, il museo della Shoa di Gerusalemme, sede del Tribunale dei Giusti, ha conferito a Palatucci la medaglia di “Giusto tra le Nazioni”, mentre nel 1995 in occasione della festa della Polizia  il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, su proposta del Capo della Polizia Ferdinando Masone, dell’Associazione Nazionale “Miriam Novitch”, dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane e del comune di Montella, gli ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito Civile e alla Memoria con la seguente motivazione:  «Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l’arresto e la deportazione. Fedele all’impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l’occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all’arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, ove sacrificava la giovane vita. Dachau, 10 febbraio 1945». Nel 2000, il Vicariato di Roma ha dichiarato l’apertura del processo di beatificazione del “Servo di Dio Giovanni Palatucci” e nel 2004 Papa Giovanni Paolo II lo ha proclamato Beato.