Taranto: novellame e 4500 ricci sequestrati

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Quando si è accorto di essere finito “nella rete” dei controlli dei Carabinieri ha cercato di disfarsi del novellame pescato. A finire nei guai un pescatore 40enne di Statte sorpreso a bordo di una lancia in legno, piccola imbarcazione da diporto, dai militari della Motovedetta CC 818, unità navale d’altura in forza alla Compagnia Carabinieri di Taranto, i quali, a bordo del Battello HD Seven, nei giorni scorsi, hanno pattugliato lo specchio d’acqua antistante Mar Grande, al fine di contrastare la pesca di frodo.
L’uomo, che ha subito tentato di allontanarsi, è stato tempestivamente raggiunto e fermato nei pressi di Punta Rondinella, ed è stato trovato in possesso di novellame fresco di sarda ed alici, il cosiddetto “bianchetto”, destinato alla vendita al dettaglio.
Il pescatore è stato denunciato in stato di libertà per detenzione di esemplari di specie ittiche di taglia inferiore alla taglia minima stabilita dalla legge.
Nell’ambito degli stessi controlli, sono stati denuncianti inoltre:
un 45enne di Trani (Ba) ed un 51enne di Corato (Ba) per pesca illegale di ricci di mare sotto la taglia consentita;
un 49enne e un 48enne, entrambi tarantini per detenzione di organismi marini. Gli stessi sono stati trovati in possesso di oltre 25 kg di novellame fresco di sarda ed alici.
Sono state elevate anche 2 contravvenzioni per un importo complessivo di oltre 8.000,00 euro, a carico di altrettanti diportisti, poiché sorpresi in possesso di oltre 4.500 ricci di mare, e quindi in quantità ben superiore a quella consentita.
Il prodotto ittico sequestrato è stato distrutto mediante affondamento in mare aperto.
La pesca senza controllo, in particolar modo di novellame, crea danni irreparabili non solo alla sopravvivenza delle specie ittiche interessate, ma anche al mantenimento dell’equilibrio dell’ecosistema marino.