Taranto non piace al Ministro della Difesa Pinotti

Condividi

“Al Ministro della Difesa Roberta Pinotti la “piazza” tarantina, con le sue molteplici criticità e gli altrettanti problemi da risolvere, evidentemente non piace. Non abbastanza, almeno, da convincerla a prender parte ad un convegno al quale era stata invitata da Confindustria; non abbastanza da indurla almeno a rispondere alle numerose sollecitazioni che Confindustria, già mesi fa, aveva inoltrato all’attenzione del Ministero per manifestare le grandi preoccupazioni legate alla dichiarata indisponibilità di risorse per i lavori di manutenzione del naviglio, (lavori peraltro assolutamente necessari) che mettono a repentaglio la sopravvivenza delle aziende dell’indotto del più importante Arsenale militare marittimo italiano”.
E’ questo quanto scritto in una nota dell’associazione degli industriali jonici in cui manifesta il proprio rammarico per l’indisponibilità del Ministro a partecipare ad un convegno che si sarebbe dovuto svolgere nella seconda decade di dicembre con lo scopo di delineare, attraverso più voci autorevoli, gli scenari possibili riguardanti lo stabilimento di Taranto, il ruolo della Marina Militare e dell’industria, le nuove forme di rapporto mirate a ridare slancio e competitività ad un settore strategico e, per Taranto, da sempre trainante qual è la cantieristica navale.
“L’esigenza era particolarmente sentita – scrive Confindustria – sia alla luce del grande e riconosciuto patrimonio di competenze, umane e professionali, che a Taranto si sono formate nel corso degli anni nel settore (e parliamo delle aziende del nostro indotto), sia nella prospettiva, certo non confortante, della pressoché totale mancanza di fondi stanziati per la manutenzione di qua ai prossimi mesi, che sta mettendo a serio rischio proprio quella platea di eccellenze imprenditoriali da sempre fiore all’occhiello del nostro tessuto economico”.
Da mesi queste realtà imprenditoriali attendono di avere risposte dal Ministero Difesa proprio per capire cosa si prospetta nel futuro più prossimo, e a seguire, per la loro continuità produttiva. Da qui l’esigenza di costruire un dibattito più ampio dal quale ottenere risposte puntuali alle numerose domande che nel frattempo si sono venute a creare attorno alla questione.
“E’ evidente, alla luce di tutto questo – conclude l’associazione degli industriali jonici – come il Ministro abbia sicuramente perso una buona occasione per dare a Taranto quel segnale forte che la città si sarebbe aspettata. Più volte sollecitata, dapprima con richieste di chiarimento circa la situazione dell’Arsenale di Taranto proprio in ordine alla carenza di risorse per la manutenzione, e poi invitata a concludere i lavori del previsto convegno, il titolare del Ministero della Difesa ha preferito “snobbare” la tappa tarantina a favore di piazze probabilmente meno scomode della nostra. Non possiamo che stigmatizzare fortemente l’atteggiamento del Ministro, che, peraltro, non ha ritenuto di fornire alcuna motivazione ufficiale – o ufficiosa – che giustificasse la sua indisponibilità a venire a Taranto”.
Allo stesso tempo, Confindustria esprime rammarico anche per la “pressoché totale assenza, su una questione fondamentale per il presente ed il futuro non solo dell’ Arsenale ma di tutto il tessuto economico e produttivo, già fortemente provato, delle espressioni istituzionali e politiche della città, assolutamente silenti sulla questione”.

arsenale militare taranto