Da Taranto l’appello a fermare la guerra in Siria e al popolo curdo

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Sono già almeno quindici, secondo quanto riferiscono le fonti locali, i morti provocati dalla invasione da parte delle forze armate turche dei territori siriani abitati prevalentemente dal popolo curdo. Altri, sicuramente, seguiranno nelle prossime ore.
Occorre fermare quello che potrebbe presto diventare il massacro di un popolo, quello curdo, che ha già pagato un enorme prezzo di sangue nella lotta all’Isis e verso il quale dovremmo tutti sentirci debitori a fronte delle tante donne e dei tanti uomini morti per anche per noi, par la nostra sicurezza.

Per fermare i bombardamenti, i raid, le uccisioni scatenate dall’attacco lanciato da Erdogan – cui si stanno aggiungendo, come era facile prevedere, gli attacchi dei miliziani dell’Isis – ed evitare una nuova autentica catastrofe umanitaria occorre che si alzi ovunque alta e forte una ferma condanna a quanto sta accadendo e si adottino provvedimenti che inducano il presidente turco ad un ripensamento.

Sono tanti, in queste ore gli appelli e le condanne e noi ci uniamo ad essi.

Temiamo che, purtroppo, non basteranno. Pensiamo che vadano accompagnati da misure concrete, come il congelamento dei beni personali posseduti in Occidente da Erdogan dalla sua famiglia, o provvedimentii che puniscano la vendita di armi alla Turchia.

Ci uniamo, infine, alla richiesta di Anpi, Arci, Cgil e Legambiente di dare mandato ad una delegazione internazionale per garantire in loco la fine delle ostilità.

Nota stampa del Comitato Piazza Grande Futura di Taranto – Massimo Moretti

Foto La presse