Taranto. Incontro tra Prefetto e Ass. Genitori tarantini su Piano di evacuazione

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Poco conosciuto dalla maggioranza dei cittadini, il “Piano di evacuazione esterno alle grandi industrie” è stato il tema di un incontro svoltosi ieri, 17 marzo, tra una delegazione dell’associazione Genitori tarantini e il Prefetto della provincia di Taranto, dottor Demetrio Martino.

L’associazione Genitori tarantini ha ritenuto di dare spazio di intervento anche a Aldo Schiedi, lavoratore Ilva in as, e a Andrea Nobile, presidente dell’Erav di Monteparano (Emergenza Radio Amatori Volontari).

“Pur nella cordialità dell’incontro – è riferito in una nota – poche davvero sono state le novità riportate dal prefetto Martino, in quanto, per quanto riguarda l’acciaieria, in caso di incidente rilevante non sono previste zone di rischio esterne al perimetro dell’azienda. Chiaramente, i delegati hanno fatto notare che in caso di incidente rilevante all’interno dell’insediamento industriale in una particolare giornata di forte vento da nord-ovest (quello che fa scattare le precauzioni da wind day), nessuno potrebbe essere in grado di assicurare che i quartieri della città, a partire dai Tamburi, non verrebbero coinvolti. Anche se tale evenienza potrebbe risultare remota, non è del tutto scartabile (questa è la filosofia dell’incidente rilevante). Il prefetto ha assicurato che in tale caso, entrerebbe in funzione la task force, coadiuvata dalla Prefettura, composta da Vigili del Fuoco, forze dell’ordine, operatori sanitari, vigili urbani, Comune di Taranto, in numero sufficiente per combattere l’emergenza. E’ previsto, ha aggiunto inoltre, l’intervento di ulteriori forze anche dalla vicina Basilicata, qualora se ne presenti la necessità.

Alla domanda se le vie di fuga sono sufficienti, il dottor Martino ha risposto affermativamente”.

Purtroppo, i tarantini, messi sotto pressione da decenni di insicurezza per la propria salute, sono psicologicamente portati a pensare al peggio e non sono informati sulle norme precauzionali da adottare in caso di eventi particolari. Per questa ragione, la delegazione ha chiesto al Prefetto di portare a conoscenza dei cittadini tutti queste norme comportamentali, compilando (sulla scorta di quanto già fatto dallo stesso dottor Martino, quando era Prefetto di Reggio Calabria) un vademecum da inviare alle famiglie tarantine. Il Prefetto ha promesso di muoversi in tal senso.

Alla richiesta, una volta passata la pandemia che blocca un po’ tutte le attività, di esercitazioni di evacuazione per la popolazione, il prefetto si è dichiarato d’accordo.

Aldo Schiedi ha ricordato la tromba d’aria del novembre 2012 che solo per un caso fortunato non provocò un incidente rilevante di grande portata, del quale sarebbe stato testimone, compreso il panico che avvolse i lavoratori, nonostante già preparati da precedenti simulazioni di evacuazione della fabbrica.

“Il corposo numero di lavoratori posti in cassa integrazione straordinaria, ordinaria e da Covid,” ha continuato Schiedi, “ha comportato e comporta un ulteriore e notevole scarsa manutenzione degli impianti, già di per sé decrepiti e malfunzionanti. Per questa ragione, l’attenzione degli preposti a questa possibile evenienza dovrebbe essere portata al massimo livello. Anche le attività di prevenzione all’interno della fabbrica, a detta di colleghi, sono drasticamente diminuite, in particolar modo nell’area a caldo. Proporrei esercitazioni di questo tipo estese anche alle ditte appaltatrici, ogni qualvolta presiedono ad attività lavorative su impianti a loro sconosciuti:”

Andrea Nobile ha posto l’accento sulla mancanza di corsi di formazione per i volontari delle associazioni di Protezione civile, escludendo in tal modo forze operative di sostegno, in caso di necessità.

Il prefetto ha voluto ricordare che dal 2019, secondo le rilevazioni, non si sono verificati sforamenti di elementi inquinanti provenienti dall’acciaieria (in base ai limiti di legge, secondo noi insopportabilmente superiori rispetto ai limiti riconosciuti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità) e che la qualità dell’aria, come certificato dall’Arpa Puglia, è buona.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, si è chiesto al prefetto Martino di interessarsi anche della qualità del terreno e delle superfici in genere, vera minaccia per i piccoli tarantini, portati a conoscere il mondo attraverso le mani e la bocca.

Infine, prima dei saluti, tutti si sono ritrovati concordi a lavorare affinché aumenti la qualità della vita, vero termometro di una nazione democratica.