Taranto. FLM Uniti CUB contro Ilva ricorre alla Corte Europea dei diritti

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Il sequestro del 27 luglio 2012, con facoltà d’uso, delle aree Parchi minerali, Cokerie, Area agglomerato, Altiforni e Area gestione Rottami ferrosi, è frutto di indagini, supportate da relazioni di medici esperti, sullo stato di salute dei lavoratori e di tutta la popolazione. Dati allarmanti ed inquietanti per tutti coloro che sono ancora oggi a contatto con agenti inquinanti, infatti, attraverso tali dati si è potuto evincere la causa di un forte aumento di patologie mortati, nonché circa 650 ricoveri l’anno per patologie cardio- respiratorie, aumento di tumori in età pediatrica, coinvolgendo un elevato numero di lavoratori e cittadini nei quartieri in prossimità dello stabilimento Ilva.
Nella stessa perizia furono, inoltre, riportate le cause di decesso di ex lavoratori Italsider, oggi lavoratori Ilva: (+107%0) TUMORE ALLO STOMACO, (+71%) DELLA PLEURA, (+50%) DELLA PROSTATA, (+69%) DELLA VESCICA.
E’ quanto ricorda il segretario provinciale di FLM Uniti CUB di Taranto Stefano Sibilla in una nota rivolta, in particolare, ai quattro segretari provinciali degli altri sindacati che, ancora oggi, – afferma – “…raccontano menzogne a discapito dei lavoratori e cittadini”.

“Nonostante l’emergenza e le preoccupazioni di questi dati, voi segretari, rimanete inerti di fronte a questo disastro, anzi le uniche azioni intraprese da parte vostra sono soltanto accordi aziendali, come quel 27 luglio 2012 in cui vi faceste portavoce di 8000 lavoratori per bloccare una città intera affinché l’Ilva potesse continuare a produrre ILLEGALMENTE, ignorando tutti gli aspetti legati alla salute.” – prosegue nella nota Sibilla che accusa senza mezzi termini gli altri sindacati e replica così all’iniziativa di volantinaggio in cui si pretende di parlare di salute – “Da allora ad oggi sono trascorsi 5anni, anni di vergogna direi, con 11 decreti salva Ilva, introduzionene della CDS ed infine la CIGS, il tutto con il vostro consenso. Firmatari del destino di ogni singolo lavoratore, perseguendo diabolicamente gli obiettivi e le strategie aziendali.”

“Questa azione preventiva non basterà per nascondere tutto il male da voi prodotto, inoltre, presto, tutto emergerà dal nuovo piano ambientale dove morte e disoccupazione saranno gli effetti predominanti.” – afferma ancora Sibilla – “Noi oggi siamo qui per far sentire la nostra voce, suggerire al lavoratore che è arrivato il momento di dire basta alle prese in giro. La salute è vitale e soprattutto è un diritto inalienabile”
Per tali ragioni la FLM Uniti CUB di Taranto ha intrapreso azioni legali dinnanzi alla Corte europea dei diritti, denunciando le violenze di questa fabbrica che Sibilla definisce chiaramente “assassina” richiamando due violazioni su tutte quella dell’articolo 2 e articolo 8 della CEDU.
Sibilla conclude con un appello ai lavoratori: “…bloccare la produzione perché solo così – dice – possiamo avere la nostra libertà, noi ci saremo, comunque, perché amiamo questa terra e non vogliamo vederla stuprata ancora.”