Taranto: droga e cellulari in carcere con il drone, due indagati
Cercarono, con l’utilizzo di un drone, di introdurre droga e telefonini all’interno del carcere di Taranto: per questo un 32enne pregiudicato di Bari detenuto a Terni e la sua convivente di 31 anni sono indagati dalla Procura con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. La Squadra Mobile di Taranto, in collaborazione con la Polizia Penitenziaria, ha notificato ai due l’avviso di conclusione indagini, partite nell’ottobre dello scorso anno. All’interno della casa circondariale di Taranto fu trovato un drone che trasportava 280 grammi circa di hascisc, 2,5 grammi di cocaina e due micro cellulari.
Si è poi accertato che il drone era stato azionato da una donna, risultata convivente di un pregiudicato che, all’epoca, era detenuto nel carcere di Taranto. L’obiettivo era di consegnare al detenuto la droga ed i due telefoni cellulari. Nel tentativo di rendere il più possibile invisibile il drone, la donna, telecomandandolo da un terreno circostante, aveva disattivato i sensori ottici lampeggianti, ma proprio per questo non si era accorta di un filo di nylon utilizzato per stendere la biancheria, che provocò la caduta del drone all’interno del cortile del carcere.