Taranto, aggressione in carcere: due agenti in ospedale la notte di Ferragosto
Continuano gli episodi di violenza all’interno della casa circondariale di Taranto, a distanza di un mese e mezzo, un altro detenuto si è scagliato contro due agenti della polizia di penitenziaria. Entrambi sono stati soccorsi tempestivamente e trasportati all’ospedale Santissima Annunziata della citta ionica.
I detenuti sono troppi e gli agenti troppo pochi. A Taranto la situazione è ormai nota da diverso tempo, una struttura adibita per ospitare non oltre le 500 unità si ritrova con 900 detenuti in cella, quasi il doppio rispetto alla capienza tollerabile. Il sovraffollamento è certamente un problema atavico che ha moltiplicato i grattacapi all’interno della casa circondariale.
Mercoledì 14 agosto, due agenti sono finiti in ospedale a causa della furia di un detenuto che chiedeva in maniera reiterata di essere trasferito in una Rems: struttura sanitaria adibita all’accoglienza di autori di reato ritenuti infermi o seminfermi di mente. Il primo episodio intorno alle 17.30, l’uomo si è scagliato violentemente contro un agente penitenziario, colpito con veemenza in pieno volto da una raffica di pugni, ha riportato un trauma facciale con prognosi di sette giorni. E’ intervenuto tempestivamente il 118 dell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto.
Alle 20.00, prima del rientro in cella, lo stesso detenuto ha preso di mira un altro agente per le identiche ragioni: trasferimento immediato in altra struttura detentiva. La nuova colluttazione ha procurato il trauma cranico all’agente e dieci giorni di prognosi, con un nuovo intervento del 118 che ha fatto la spola dalla casa circondariale di Taranto. Il giorno prima della duplice aggressione aveva fatto visita Andrea Delmastro, Sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia. A giugno c’era stata un’altra aggressione che aveva coinvolto ben sette poliziotti penitenziari, la situazione sembra davvero fuori controllo.
Una voce dal carcere: lo sfogo di un operatore
“Per anni gli agenti penitenziari sono stati abbandonati e gli organici ridotti all’osso. Avete aperto ai detenuti, trasformando i reparti detentivi in vere giungle. Siamo noi a sentirci ammanettati, costretti talvolta a sostenere orari disumani (18-20 ore al giorno), concedendoci l’ora d’aria e la libertà a chi delinque. Il mondo del carcere va vissuto dall’interno per conoscere le reali problematiche, mi piacerebbe farvi trascorrere una settimana all’interno e sono certo che anche i più scettici cambierebbero idea e opinione. State creando false illusioni fomentando la popolazione detenuta, sappiate però che a pagare dazio sono sempre gli agenti e gli operatori che lavorano nella struttura. Detto questo, chi sbaglia deve pagare, la certezza della pena è fondamentale anche e soprattutto per le vittime dei reati. C’è tanta cattiva informazione e si parla quasi sempre dei suicidi e dei pestaggi ai detenuti. Noi chiediamo solo maggiore rispetto e tutela, affrontiamo i delinquenti a mani nude, sperando di portare a casa la pelle quando qualcuno perde la ragione e decide di scaricare la sua frustrazione sugli agenti.
Una testimonianza anonima dalla casa circondariale di Taranto