Talsano- Avetrana: le macroscopiche inesattezze sulla variante della Regionale 8

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Una vera e propria offensiva anche di carattere mediatico: così viene definito da alcune associazioni di Manduria, “l’attacco” trasversale a sostegno della progettata strada denominata “Regionale 8” oggetto in questi giorni di esame del Comitato Via. Il Coordinatore regionale LIPU per la Puglia: Vincenzo Cripezzi; il Presidente Archeoclub d’Italia-sede di Manduria: Sergio De Cillis; il Presidente dell’Associazione “Azzurro Jonio”: Francesco Dilauro; il Presidente di “Manduria Migliore”: Girolamo Vergine; il Presidente dell’Associazione politico-culturale “Giovani per Manduria”: Tullio Mancino; il Presidente WWF Taranto Onlus: Fabio Millarte; il Segretario A.S.D. Podistica Athlon Manduria: Pompeo Stano hanno inviato alcune osservazioni rimarcando le macroscopiche inesattezze fatte passare, nel tour propagandistico compiuto dal progettista in alcune cittadine della provincia di Taranto, ed organizzato con il sostegno di politici locali di vario orientamento, per cercare di minimizzare la portata dell’impatto ambientale della strada, così come risulta dalla variante progettuale da lui stesso approntata.

Rispetto alle affermazioni sulle dimensioni della strada, si parla di una riduzione ad una larghezza di m.9,5, si evidenzia che in realtà la larghezza complessiva dello sbancamento previsto risulta essere di oltre m. 21, come si evince dall’esame del progetto depositato presso l’Ufficio tecnico del Comune di Manduria.
Non rispondente al vero risulta essere anche l’altra affermazione secondo cui il nuovo tracciato si sovrapporrebbe in tutto alla strada esistente (provinciale 141) : sempre dagli elaborati  si evince chiaramente come il nuovo tracciato si discosti in gran parte dall’esistente, col risultato di avere due strade a pochi metri l’una dall’altra, aggravandone l’impatto complessivo.  Accade ad esempio che nei pressi del Comune di Maruggio il nuovo tracciato sia spostato più a sud rispetto all’esistente, andando ad interessare un uliveto secolare, mentre ,sia in agro di Manduria che in quello di Maruggio, andrebbe ad invadere numerose aree già percorse dal fuoco, sia tra quelle censite che tra quelle in via di censimento, e quindi vincolate ex lege 353 del 2000.
Assolutamente non realistica appare l’affermazione che si possa utilizzare la viabilità esistente per realizzare i collegamenti tra la prevista “regionale 8 “ e la litoranea  salentina, alleggerendo il traffico veicolare su quest’ultima (cosiddetti” pennelli”), in quanto, come è possibile constatare con un semplice sopralluogo, si tratta di sedi stradali di dimensioni molto ridotte e che non possono essere portate alle dimensioni indicate nel progetto, a meno che non si preveda di espropriare ed abbattere un gran numero di case private, prospicienti alle stesse.
talsano regionale 8
Si rimarca che le grosse criticità riguardanti il territorio di Maruggio, segnalate anche dal Comitato V.I.A., non siano per nulla mitigate. Si ricorda che si tratta di aree dall’elevato valore paesaggistico, ritenute degne di tutela dall’Assessorato all’Assetto del Territorio della Regione Puglia, tanto da essere inserite, da parte dell’Ufficio Parchi , nel perimetro della istituenda “ Riserva delle Dune di Campomarino e del fiume Borraco”.
Le associazioni ambientaliste rimarcano ancora che la creazione di una nuova arteria viaria delle dimensioni previste metta a rischio l’habitat e quindi  la sopravvivenza delle specie faunistiche presenti, come nel caso di una piccola ma significativa area di macchia mediterranea nei pressi della Palude del Conte, dove è stata segnalata la presenza di alcuni esemplari di tartaruga terrestre (testudo hermanni hermanni), mentre si moltiplicherebbero le stragi di animali intenti all’attraversamento, configurandosi inevitabilmente effetti diretti e indiretti derivanti dalla frammentazione a carico degli habitat, oltre che paesaggistici.

E’ per queste ragioni che le associazioni ribadiscono la propria ferma convinzione della inutilità della realizzazione della strada in esame, con conseguente spreco di risorse finanziarie preziosissime, ed anzi della sua dannosità in quanto impattante su uno dei pochi territori dotati di rilevante valore paesaggistico-ambientale  rimasti , tale da poter attrarre, qualora opportunamente valorizzato, significativi flussi turistici e quindi economici.