Su Internet merce contraffatta: 24 arresti eseguiti dalla Guardia di finanza

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E’ stata denominata “Masaniello” l’operazione che ha consentito alla Guardia di finanza di sgominare un sodalizio criminale dedito alla produzione e commercializzazione via Internet di merce contraffatta. I Militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Taranto, in collaborazione con altri Reparti del Corpo in ambito nazionale, hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, 11 delle quali sono state trasferite in carcere mentre le altre 13 hanno ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari come disposto dal G.I.P. del Tribunale di Lecce su richiesta del sostituto procuratore Alessio Coccioli.
L’indagine è stata avviata nel gennaio del 2009 dopo un sequestro di merce falsa operato al porto di Taranto ed ha avuto orgine dagli approfondimenti di elementi, acquisiti dai gestori di dati telematici, riferiti ad alcuni utilizzatori di indirizzi IP attraverso i quali veniva effettuata la commercializzazione di calzature e capi di abbigliamento recanti i marchi contraffatti di note aziende internazionali, venduti a prezzi “stracciati”. Successivamente anche attraverso intercettazioni telefoniche e telematiche, si è scoperta l’esistenza di un sodalizio criminale, costituito prevalentemente da:
persone di origine campana, che si servivano di due opifici ubicati a Maddaloni (Caserta) e Casoria (Napoli), all’interno dei quali vi erano attrezzature e macchinari utilizzati per l’illecita attività di produzione di merce contraffatta;
4 persone di etnia cinese, titolari di un deposito ed attività siti a Montecatini Terme (PT), presso i quali venivano importati e distribuiti i prodotti contraffatti.
Il gruppo commercializzava poi la merce contraffatta utilizzando propri “emissari” in Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Lazio, Toscana e Veneto.

Per realizzare i suoi commerci illeciti, il gruppo utilizzava la rete internet e, attraverso canali telematici creati “ad hoc”, pubblicizzava gli annunci di merce contraffatta, nei settori dell’abbigliamento ed accessori, e delle calzature. Destinatari dei pagamenti erano dei “prestanome” ed anche le utenze telefoniche erano intestate a soggetti stranieri meri “prestanome” o a nomi di fantasia.
Nel corso delle indagini sono state eseguite dieci operazioni che hanno portato complessivamente al sequestro di 2.100 capi di abbigliamento, 9.000 paia di scarpe, 687 tomaie, 500 sacchetti di stoffa, 25.000 etichette e 6.000 bottoni. Sequestrata anche una gran quantità di documenti relativi ai due opifici e ai conti correnti bancari e postali attestanti le movimentazioni di denaro.

Le ordinanze di custodia cautelare sono state notificate a Francesco de Maria, alias ‘Masaniello’; Patrizio Di Giuseppe, Antonietta La Ventura; Alfredo Spagnoli; Salvatore Tonti alias ‘Totore’; Antonio Infante; Giuseppe Di Mauro, Luigi Leccia alias ‘u’russ’; Anna Maria Mercadante, Biagio Reucci, Massimo Mosciaro; Gennaro Pappagallo, Marco Miniaci; Nicola Verde e Shuyan Yang. Altre sei persone sono tutt’ora ricercate. Sono tutti accusati di associazione per delinquere, contraffazione, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione.

Operazione MASANIELLO