Strage di Nassiriya, l’ex generale manduriano Bruno Stano condannato in via definitiva

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Ha sottovalutato il pericolo in cui si trovavano i militari italiani in caso di un attentato “puntuale e prossimo” alla base militare della missione in Iraq e per la “complessiva
insufficienza delle misure di sicurezza”,  per questo l’ex generale manduriano Bruno Stano di 68 anni,  che nel 2003 era alla guida della Brigata Sassari impiegata nella missione italiana a Nassiriya è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione. Prima della sentenza, che chiude la vicenda giudiziaria durata 16 anni, c’era stata la condanna della Corte d’Appello di Roma, Prima sezione civile ma anche l’assoluzione in sede penale di Stano da parte della Corte d’Appello che ribaltava la condanna in abbreviato a 2 anni.

Alle 10.40 del 12 novembre 2003 a Nassiriya un’autocisterna guidata da un uomo di al-Qaeda riuscì a entrare nella base Maestrale, una delle due sedi dell’operazione Antica Babilonia alla quale partecipavano 3000 uomini. Il camion bomba esplose all’interno della base: la deflagrazione provocò la morte di 28 persone e il crollo di un edificio e danneggiò la palazzina del comando. Morirono 19 italiani: 12 di loro erano carabinieri, cinque militari dell’Esercito e due civili. L’ex generale Bruno Stano dovrà pertanto risarcire le famiglie delle vittime. L’entità dei danni dovrà essere quantificata in sede civile.

I giudici della Terza sezione civile della Corte di Cassazione hanno inoltre confermato l’assoluzione per l’allora colonnello dei carabinieri Georg Di Pauli, oggi generale e all’epoca responsabile della base ‘Maestrale’.