Soldi per chiudere un occhio sulle violazioni al Codice Stradale, 6 arresti

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Inducevano i conducenti di autoarticolati e rimorchi a corrispondere somme di denaro non dovute, omettendo per contro di elevare verbali di contestazione per violazioni al Codice della Strada. Sei agenti della Sezione di Polizia Stradale di Taranto sono stati gravemente indiziati di più ipotesi di induzione indebita a dare e/o promettere utilità, in relazione a fatti commessi nel periodo compreso tra i mesi di Luglio ed Ottobre 2016. Per gli stessi reati sono indagati anche i conducenti dei mezzi per avere promesso e/o dato le utilità richieste.
L’indagine è iniziata dopo una telefonata anonima giunta alla sala operativa della Questura di Taranto, con cui veniva segnalata la presenza sulla S.S. 100, in direzione di Bari, di un equipaggio della Polizia Stradale intento a caricare nel bagagliaio dell’auto di servizio (posta a fari spenti sul ciglio della strada) alcune casse di pesce prelevate dall’interno di un furgone per il trasporto di prodotti ittici fermato per un controllo.
I successivi controlli disposti dai dirigenti della Squadra Mobile e del Compartimento della Polizia Stradale Puglia, Sezione di Taranto, hanno consentito di rilevare e videoregistrare, in almeno due occasioni, l’effettiva consegna di banconote da parte di conducenti di mezzi pesanti sottoposti a controllo dall’equipaggio della Stradale verso cui erano maturati i sospetti.
Grazie a queste registrazioni, i militari hanno ascoltato i diversi commenti scambiati tra gli indagati all’interno della vettura monitorata sia nell’immediatezza dei controlli che subito dopo la partenza dei conducenti dei veicoli controllati, quindi i riferimenti fatti a violazioni rilevate alle quali però non era seguita alcuna compilazione di verbali di contravvenzione, con omesso inserimento dei nominativi dei conducenti e dei dati identificativi dei mezzi nelle schede di controllo, tutti elementi indiziari dei reati contestati.
Gli agenti indagati, sospettando di essere sottoposti a controllo, sono riusciti ad accertare la presenza degli impianti di monitoraggio installati all’interno delle vetture utilizzate per il pattugliamento delle strade.
Hanno così iniziato a cercare di acquisire altre informazioni su quanto fosse già noto agli inquirenti, addossando la responsabilità della denuncia a loro carico ai vertici del loro ufficio di appartenenza e della Questura, pianificando non solo un’attività di boicottaggio dei servizi tecnici, ma anche una serie di azioni ritorsive e denigratorie nei confronti dei colleghi che stavano indagando sul loro conto.
Seppure ricorrendo all’adozione di maggiori cautele, gli indagati hanno manifestato sfrontatezza nel reiterare con disinvoltura i delitti loro addebitati, come evidenziato nel provvedimento del G.I.P.
I sei indagati e gli altri soggetti accusati, sono stati arrestati e sottoposti agli arresti domiciliari.
Si tratta di Alessandro Vozza, Savino Dimastrochicco, Antonio Pastore, Angelo Nunzella, Pietro Galeandro e Giuseppe Abatangelo.