Sigilli su beni per oltre 20 milioni: sequestri anche in Puglia
Dallo stabilimento balneare di lusso in Liguria ai terreni in Puglia, passando per immobili, auto di alta gamma e società intestate a prestanome: è questo il vasto patrimonio sequestrato dalla Guardia di Finanza di Piacenza nell’ambito di una maxi-operazione contro una presunta rete criminale dedita alla frode fiscale e al riciclaggio. Il blitz, coordinato dalla Procura Europea – sedi di Napoli e Bologna – ha interessato diverse regioni italiane, con sequestri effettuati anche in provincia di Brindisi, a testimonianza della diffusione capillare delle attività illecite.
Un patrimonio milionario, composto da immobili di pregio, veicoli di lusso, conti correnti e società, è stato posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Piacenza nell’ambito di un’operazione di vasta portata coordinata dalla Procura Europea – Uffici di Napoli e Bologna. L’indagine, che si inserisce in un più ampio filone investigativo avviato nel 2024, ha portato alla luce un sofisticato sistema criminale dedito alla frode fiscale e al riciclaggio con ramificazioni in tutta Italia e all’estero.
Tra i beni sequestrati figurano uno stabilimento balneare in una delle località più esclusive della Liguria, sei immobili di prestigio in provincia di Piacenza, oltre 60 tra fabbricati e capannoni e 77 terreni distribuiti non solo in Emilia-Romagna e Lombardia, ma anche in Piemonte, Liguria e Puglia (in provincia di Brindisi), confermando l’estensione nazionale dell’inchiesta.
Nel mirino anche otto società con sede a Piacenza e Milano, partecipazioni societarie, nove automobili – tra cui una Ferrari 488 e ben quattro Porsche – e tre motocicli. Il valore complessivo del sequestro supera i 20 milioni di euro. I beni, pur formalmente intestati a familiari e prestanome, risultano essere nella piena disponibilità dell’indagato principale, un imprenditore piacentino accusato di associazione per delinquere, frode all’IVA e riciclaggio, connessi al traffico illecito di prodotti energetici e petroliferi.
L’attività, frutto di un’analisi meticolosa dei flussi finanziari e della documentazione bancaria, è stata condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Piacenza, con il supporto tecnico del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata. Le indagini hanno permesso di ricostruire l’intera rete patrimoniale dell’imprenditore, estesa anche attraverso l’uso di intestazioni fittizie a terzi.
L’operazione odierna rappresenta un ulteriore sviluppo dell’inchiesta che, nel marzo 2024, aveva già portato allo smantellamento di un’associazione a delinquere composta da 59 soggetti e 13 imprese. In quell’occasione, furono eseguite 8 misure cautelari nei confronti dei vertici del sodalizio.
