Sfruttamento del lavoro a Martina Franca: denunciato proprietario di azienda agricola.

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Gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Martina Franca hanno effettuato un controllo presso un’azienda del posto procedendo all’identificazione del titolare. L’attività rientra nell’ambito dei servizi eseguiti dalla Task Force anticaporalato voluta dal Questore di Taranto, Giuseppe Bellassai in collaborazione con il personale dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, dell’ASL-SPESAL e dell’ASL – Servizio Igiene e Sanità Pubblica di Taranto.
I poliziotti si sono immediatamente accorti che nel locale adibito al ricovero dei bovini e della mungitura, vi era la presenza di due lavoratori, di cui uno extracomunitario, intenti con la mungitura.
Dopo l’identificazione dei due braccianti, il personale ha effettuato una prima ispezione nei locali della azienda agricolo – zootecnica, individuando in un locale adibito a deposito di mangime e attrezzi vari, un vano destinato ad alloggio del lavorante extracomunitario così come sottolineato dal titolare dell’attività.
La stanza era angusta, maleodorante, poco areata e occupata quasi interamente da tre letti e da un frigo non funzionante, utilizzato come armadio. Il bagno destinato all’igiene personale, era attiguo all’abitazione – ricovero, in condizioni igieniche altamente precarie.
Il lavoratore italiano ha dichiarato di lavorare per l’azienda da pochi giorni nelle attività della mungitura, dietro una retribuzione giornaliera di 25 euro.
Dagli accertamenti effettuati sulla posizione lavorativa del cittadino extracomunitario, originario della Nuova Guinea, è risultato che era regolarmente assunto dall’azienda ma destinatario di un provvedimento di rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno per “motivi umanitari” emesso dal Questore di Foggia.
Ha inoltre dichiarato di lavorare per l’azienda come mungitore e operaio da circa tre mesi e di essere stato regolarizzato solo da pochi giorni. La retribuzione mensile è di 600 euro, consegnati in contanti, a fronte di un lavoro di 11-12 ore al giorno, 7 giorni su 7, senza la possibilità di godere di giorni di ferie o di riposo.
Alla luce di quanto emerso dai controlli, il titolare dell’azienda è stato denunciato per il reato di sfruttamento del lavoro.