Scuola: Oltre 300 nomine in ruolo in Puglia non assegnate

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“Nonostante il lavoro incessante dell’Ufficio Scolastico Regionale e degli Uffici Territoriali, che si è protratto in questi ultimi venti giorni di agosto sino a notte fonda, purtroppo il tempo è stato tiranno e non ha consentito di procedere a tutte le surroghe in seguito alle rinunce.

Si proceda ora a fare il punto della situazione per completare il contingente di nomine assegnate alla Puglia, con effetto giuridico 1 settembre 2017 ed economico 1 settembre 2018, al fine di non disperdere neanche una nomina”.

E’ la proposta di Gianni Verga, Segretario Generale della UIL Scuola di Puglia, il quale ricorda come la Puglia sia “una regione che ha subito numerose sentenze (oltre 200), ai primi posti a livello nazionale, a causa degli errori sui trasferimenti causati dal sistema informativo del MIUR e ora si ritrova con un gran numero di docenti della scuola primaria, appena assunti, già in esubero. Sono le solite cose all’italiana: si è in soprannumero nello stesso momento in cui si è assunti a tempo indeterminato”.

“Lo sosteniamo da tempo, senza ricevere risposte concrete: si utilizzino una parte di queste nomine per incrementare l’organico della scuola primaria e delle classi di concorso ingolfate. L’inizio delle lezioni è alle porte e il sistema scolastico regionale si appresta a viverlo con l’acqua alla gola, rischiando di mettere a repentaglio la qualità e la quantità dell’offerta formativa. Il personale ATA deve convivere con uno stato di carenza d’organico cronico e certificato: all’appello mancano circa 1.500 lavoratori da stabilizzare, mentre la mole di lavoro continua ad aumentare. I Dirigenti Scolastici, nonostante le responsabilità a cui da anni sono sottoposti, ora rischiano un contenzioso anche sulla vicenda dei vaccini. Ogni anno si assiste al teatrino dei posti in deroga sul sostegno autorizzati dal MIUR, circa 3.000, quando invece se ne potrebbero trasformare in organico di diritto almeno la metà e consentire, in tal modo, di far rientrare i nostri docenti specializzati conterranei dal nord, non fosse altro per dare loro una prospettiva di vita futura e stabilizzare una volta per tutte i precari. Così non si può andare avanti: la fiducia non solo dei lavoratori e dei sindacati, ma delle famiglie pugliesi nei confronti della scuola è ai minimi storici, mentre la macchina scolastica continua a mantenersi in moto solo grazie al senso del dovere di tanti lavoratori. E’ bene che qualcuno ricordi che senza una scuola di qualità si mette a repentaglio il futuro delle nuove generazioni”.