Sava: stop ai festeggiamenti civili. Il Comitato Festa Patronale si ferma: “abbiamo perso l’entusiasmo”
Lettera del Comitato Feste Patronali San Giovanni Battista e Madonna di Pasano
Carissimi concittadini,
Negli ultimi giorni e nelle ultime ore si stanno diffondendo sempre più insistentemente notizie non veritiere o comunque inesatte. Per questo motivo, abbiamo deciso di fare chiarezza intervenendo direttamente.
Rispondiamo con semplicità:
NO, non è vero che il Comitato si è sciolto. Il Comitato esiste e ha sempre operato!
SÌ, è vero che quest’anno non ci saranno i “soliti e spettacolari” festeggiamenti in onore dei Santi Patroni, ai quali eravamo abituati negli anni passati. Tuttavia, la causa non è riconducibile ai lavori di rigenerazione urbana o ad altri motivi di cui si parla nei giornali o tra la gente.
Come abbiamo sempre detto e ribadito, la festa la fa ognuno di noi! La riuscita di questo evento dipende principalmente dal sostegno e dall’appoggio che ogni cittadino ci fa sentire, ancora prima del contributo economico, dal quale dipende esclusivamente l’entità dei festeggiamenti. Con amarezza e grande dispiacere, dobbiamo constatare che, purtroppo, non sempre abbiamo ricevuto il sostegno che speravamo. In molti, invece di sostenerci, ci remano contro.
Il segnale che vogliamo trasmettere è chiaro: “Il nostro entusiasmo si è spento”.
Lo scorso anno, in particolare, siamo stati bersaglio di numerosi attacchi, sia in privato che pubblicamente, anche sui social. Questi attacchi ci hanno destabilizzato, e ancora oggi facciamo fatica a comprenderne le ragioni e a giustificarne tanta ostilità e cattiveria.
Desideriamo rendervi partecipi di alcune delle motivazioni che hanno inciso sulla decisione presa dal Comitato per quest’anno.
Le attività del centro ci hanno attaccato e accusato, sia verbalmente che sui social, di aver influito negativamente sulle loro vendite durante il periodo di montaggio delle luminarie. Questo solo perché, per qualche ora al giorno, abbiamo dovuto (e non voluto) bloccare alcune strade per consentire alla ditta incaricata di installarle in sicurezza. Probabilmente, se non l’avessimo fatto, saremmo stati accusati da qualcun altro di aver permesso ai tecnici di lavorare in condizioni pericolose per loro stessi e per la comunità, come già successo in passato. Paradossalmente, le stesse attività che oggi contestano la nostra gestione traggono beneficio economico dalle serate che organizziamo.
Una festa religiosa non dovrebbe avere distinzioni di colori o bandiere politiche, ma contribuire al miglioramento della comunità. Eppure, i nostri eventi vengono strumentalizzati con commenti, ovviamente negativi, sull’organizzazione e sugli organizzatori, mentre con orgoglio vengono pubblicizzati e esaltati gli eventi di altri paesi limitrofi.
Abbiamo ricevuto attacchi da parte di alcuni cittadini che sembrano essere costantemente alla ricerca di errori (o, per essere più precisi, di “orrori”), pronti a contestare qualsiasi cosa. Basta pensare a chi ha criticato un palo delle luminarie perché sarebbe stato, secondo loro, fuori asse di un centimetro e avrebbe ostacolato uno dei tanti scivoli per disabili, oppure a chi ha persino contestato l’affissione delle locandine del programma della festa. Ma perché? Che senso ha sminuire una comunità e denigrare il lavoro fatto per l’intera collettività?
Dopo tanti anni, abbiamo percepito una crescente diffidenza da parte di molti concittadini durante il nostro passaggio porta a porta, con una conseguente diminuzione della partecipazione e una diffusione di atteggiamenti poco rispettosi. È evidente che ancora non è chiaro a tutti che i contributi dei singoli cittadini sono determinanti per la buona riuscita della festa, che erroneamente si pensa venga finanziata interamente dal Comune. In realtà, il contributo comunale è solo una parte delle spese necessarie per organizzare l’evento nel suo complesso.
Dover elemosinare contributi da attività che ci umiliano, deridendoci e facendoci tornare più volte con promesse di sponsor che poi non arrivano mai!
Essere minacciati da privati cittadini, contrari per le più svariate ragioni ai fuochi d’artificio, essere attaccati per il posizionamento del palco, delle transenne, o essere offesi da chi, giustamente, non riconosce in noi il ruolo di vigili urbani o di funzionari del traffico.
Avevamo una grande voglia di fare sempre di più per la Festa, che non appartiene solo a poche persone, ma a tutta la comunità savese. Vogliamo però ringraziare di vero cuore tutti coloro che invece ci hanno aperto la porta con un sorriso, che ci hanno fatto sentire il loro supporto, anche solo con una telefonata, una pacca sulla spalla, un incoraggiamento. Proprio a loro vogliamo chiedere scusa per la decisione presa, ma ora più che mai vogliamo che siano al nostro fianco. Vogliamo far capire che anche noi abbiamo una dignità, una dignità che più volte abbiamo visto calpestata.
Abbiamo passato notti insonni a causa dei tanti impegni incombenti, eppure ci siamo sempre stati, abbiamo sempre continuato, ma ora abbiamo bisogno di fermarci. Vi abbiamo chiesto supporto, collaborazione, vi abbiamo più volte manifestato il nostro malessere, ma non è mai stato preso in considerazione.
Questo sarebbe stato il nostro decimo anno di attività, e avremmo voluto festeggiare insieme a tutta la comunità con i fuochi d’artificio… ma così non sarà, per la gioia di molti!
Non perdiamo però di vista l’obiettivo principale: onorare i Santi Patroni. Con il contributo del Comune e degli sponsor, auspichiamo un ritorno all’essenzialità religiosa, senza eccessi e senza sfarzi, rimanendo fedeli alle tradizioni.
Valori e continuità della tradizione che accompagna da decenni la festa di San Giovanni
Riconfermiamo l’immancabile cassarmonica, con il classico e intramontabile concerto bandistico della serata del 24 giugno.
Ci impegneremo, quindi, a organizzare al meglio il rito religioso dedicato a San Giovanni Battista e alla Madonna di Pasano, previsto per il 24 giugno 2025.
Informiamo che tutti coloro che vorranno contribuire alle spese potranno farlo nei prossimi giorni, presso la postazione del Comitato in Piazza San Giovanni, situata all’ingresso principale della Chiesa Madre.
Quest’anno, al termine del rito religioso, non ci saranno piazze da ripulire, sedie da recuperare, palchi da smontare, scale usate per le luminarie da spostare, strade chiuse al traffico e notti insonni da recuperare.
Ringraziamo tutti voi che avete dedicato qualche minuto per leggere questa lettera, contenente solo alcune delle innumerevoli difficoltà e ostacoli che abbiamo affrontato.
Con profondo rispetto, Il Comitato.