Sava. Il sindaco Dario Iaia: ” Da Emiliano ci aspettiamo risposte concrete non messaggini con cuoricino”

Condividi

“In questo periodo di grande emergenza dal presidente della regione Emiliano ci aspettiamo risposte concrete e non messaggini whattsapp con cui ci viene chiesto “ Come stai? Come vanno le cose?” e poi “Aspetto tue notizie” con un cuoricino finale che sa tanto di campagna elettorale. 

E’ quanto afferma in una nota il sindaco di Sava Dario Iaia che replica così ai messaggi del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Quando ho ricevuto il messaggio credevo fosse uno scherzo, invece era tutto vero.  Francamente siamo basiti, perché, mentre da settimane come sindaci, aspettiamo risposte in merito ai dati dei contagiati nei nostri Comuni, ai tamponi effettuati, e solo da qualche giorno cominciamo ad avere alcuni di questi dati, seppur incompleti, ieri il presidente ha chiesto a noi come stiamo.”

“E come dovremmo stare?  – risponde pubblicamente Iaia – Ci sentiamo soli ed ognuno di noi cerca di fare il massimo per la propria comunità. Ci aspettavamo di avere una regione vicina e solidale in questo momento e non un ente burocratico che sovrappone regole a regole, in modo peraltro confusionario. Ci aspettavamo una regione vicina ai territori, attenta a dotare quanto meno i sanitari e le forze dell’ordine, oltre che le associazioni di volontariato di dispositivi di sicurezza. Una regione che fosse in grado di superare i vincoli  per potere acquistare tutto ciò che serve oggi.  

Ma nulla di tutto questo è avvenuto. Per non parlare poi del livello locale. Da settimane chiediamo ad Emiliano risposte in ordine a domande rimaste ignorate:  

  • perché il governo regionale ha avvallato l’aumento del costo di smaltimento dell’indifferenziato in discarica, passato da 108 € a 141 € a tonnellata? 
  • perché il mio Comune insieme ad un unico altro paese nel versante orientale della Provincia, è stato obbligato a conferire l’umido presso un impianto che dista 100 chilometri, a Laterza, con un aggravio importante di costi, pur in presenza di un impianto di compostaggio a 5 chilometri di distanza  a Manduria? Quale è stato il criterio di scelta? Come si è potuto avvallare una scelta di questo tipo, senza alcuna logica, se non politica?” 

Iaia conclude la nota affermando “Noi non vogliamo messaggi con cuoricini, ma risposte a queste domande.”