Sava: confermata condanna a cinque anni per zio “orco”

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E’ stata confermata anche in Cassazione la condanna a cinque anni di reclusione allo zio “orco” colpevole di aver abusato ripetutamente della nipotina di sei anni. La turpe vicenda è accaduta nel 2014 a Sava in provincia di Taranto.

Approfittando del rapporto di parentela, l’uomo oggi 77enne, in assenza dei genitori della piccola, manifestò i suoi “bassi istinti” in almeno tre occasioni. La bimba confidò alla cuginetta quelle particolari “attenzioni” dello zio. Sono state quelle confidenze a portare alla luce l’orribile vicenda. I genitori della giovane vittima hanno sporto denuncia e sono scattati tutti gli accertamenti utili a verificare il racconto della bambina. In seguito c’è stato anche l’incidente probatorio. Dalle conferme cliniche sugli abusi subìti alla perizia della psicologa, la bimba è risultata sempre attendibile. Al termine dell’istruttoria, con rito abbreviato, il giudice del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha condannato a cinque anni di reclusione oltre al risarcimento. Alla condanna di primo grado è seguita la conferma in Appello. Ora si è espressa anche la III Sezione Penale della Cassazione che, nella sentenza definitiva, ha confermato la condanna inflitta negli altri gradi di giudizio.
Tutte le fasi della triste vicenda, in difesa della piccola e della famiglia che si è costituita parte civile, sono state seguite dall’Avv. Dario Iaia.