Sava: “BABYGANG e BULLISMO. Nuove fragilità giovanili”

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Uno dei bisogni emersi dopo i recenti e diffusi avvenimenti che hanno interessato il nostro territorio con preoccupanti manifestazioni di disagio adolescenziale è quello di individuare strategie di prevenzione e di contrasto alle baby gang e al bullismo.

Fenomeni che in alcuni casi arrivano a veri e propri casi di devianza delinquenziale. Spesso i protagonisti sono ragazzi di buona famiglia, malati di noia e benessere che cercano nelle gang lo strumento per conquistare un dato di status sociale.
Di “Baby Gang e bullismo – Le nuove fragilità” si parla nel progetto avviato dall’Associazione Chiara Melle, attenta a tutte le problematiche sociali, in collaborazione le scuole del territorio, i servizi sociali e il Comune di Sava e destinato a ragazzi, genitori ed insegnanti.

L’argomento è stato affrontato con importanti relatrici: la dott.ssa Bombina Santella Presidente del Tribunale per i minorenni di Taranto e la dott.ssa Gloria Saracino Dirigente dell’Assistenza Psicologica Distrettuale della Asl di Taranto.
Dopo aver introdotto gli aspetti legati alle competenze del Tribunale dei minorenni che interviene sia nella fase repressiva che in quella preventiva, la dott.ssa Santella ha parlato della pericolosità delle baby gang (quando gruppi di ragazzi si coalizzano hanno una forza incredibile) e del fenomeno connesso ovvero il bullismo (il bullo esiste in quanto immerso in un contesto gruppale: sono gli spettatori, suoi complici, a dargli forza una componente voyeristica oggi amplificata dai social.

Ci si interroga su cosa non abbia funzionato e perchè si è arrivati a questa emergenza educativa. Il pensiero si sofferma subito al cambiamento della società alla mancanza di quella rete sociale di sostegno come il vicinato quando i bambini giocavano per strada e del suo linguaggio implicito di solidarietà.

La dott.ssa Saracino si è soffermata anche sulle due figure quella del bullo e della vittima entrambe bisognose di sostegno e del gruppo : il bullismo si nutre di omertà nessuno reagisce per paura di rappresaglie o per non passare al posto della vittima.
La matrice del bullismo è di tipo relazionale. (Nel video Le interviste)