San Pietro in Bevagna: intimidazione al GIBA: “Non mollerò di un centimetro”. Chiesto l’intervento del Prefetto

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A pochi giorni dall’inaugurazione, nuovo attentato incendiario ai danni del bar-gelateria Giba di San Pietro in Bevagna nella marina di Manduria. Ignoti hanno appiccato il fuoco
per la seconda volta nel giro di poche settimane. Un mese fa grazie al pronto intervento di un vigilantes della Cosmopolitan le fiamme furono spente in tempo ma, questa volta, i danni sono notevoli considerato che la struttura era ormai prossima all’apertura. Oggi il locale si presenta con la facciata annerita, l’insegna distrutta. Nessun dubbio sulla natura dolosa dell’incendio. Ma l’imprenditore Giovanni Lopalco, di Francavilla Fontana che ha già altri tre locali due a Francavilla Fontana, il terzo a Campomarino di Maruggio, non rinuncia al suo progetto. Lo ha comunicato commentando così in un post del suo profilo: «Certe cose – scrive -, le ho viste nei film e sentito parlare ai telegiornali, mai pensando potessero capitarmi….finché avrò la passione per questo lavoro e la voglia di far crescere il nostro territorio non mollerò di un centimetro».

Nell’esprimere solidarietà al proprio concittadino il sen. Luigi Vitali, capogruppo di FI in Commissione Antimafia, ha commentato così quanto accaduto:
“Ancora un episodio teppistico ai danni di un imprenditore in procinto di intraprendere attività commerciale in quel di San Pietro in Bevagna. Ancora un atto criminale che potrebbe essere il preludio ad un’azione della criminalità nella località turistica oppure la reazione di chi non vorrebbe un concorrente. In ogni caso è necessaria un’adeguata azione di contrasto per sedare sul nascere episodi che minano la sicurezza dei cittadini e la libera impresa garantita dal nostro ordinamento. Oggi stesso ho scritto al sig. Prefetto di Taranto perché predisponga quanto necessario per coordinare le Forze dell’Ordine nel dare un’adeguata risposta a simili episodi che, sono sicuro, nessuno ha sottovalutato. Esprimo la mia vicinanza e solidarietà all’imprenditore Lopalco Giovanni per questi vili episodi”