RSA Torricella: ripristinate alcune condizioni basilari di normalità.

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A distanza di sei mesi nella Residenza Sanitaria Assistenziale di Torricella vengono ripristinate alcune condizioni basilari di normalità.

A darne l’annuncio è la segreteria della Funzione Pubblica CGIL di concerto alla segreteria della Fials, dopo un’intesa attività di vigilanza e controllo sulla struttura dove, “in seguito all’indispensabile ristrutturazione di un’area per la messa a norma dei requisiti di sicurezza previsti dalla ASL, l’ente gestore aveva provveduto ad allocare circa 20 ospiti fragili nei restanti due moduli, determinando molti disagi per personale e utenza”.

“Non potevamo non  denunciare le condizioni osservate in un sopralluogo effettuato in struttura il 3 settembre scorso, lo ritenevano atto dovuto. – affermano Tiziana Ronsisvalle della FP CGIL di Taranto e Flavia Ciracì  della Fials – “A fronte di quella denuncia si innescò una fase di ulteriori accertamenti anche di tipo conoscitivo da parte delle istituzioni preposte al controllo.

“È  di grande attualità il tema della gestione delle strutture residenziali e semiresidenziali  per anziani, l’evento pandemico ha scoperto un tasto dolente, il ruolo delle organizzazioni sindacali ad oggi, ha consentito anche di superare la delicatissima fase della pandemia da Covid – 19”.

“In tutta la Puglia  molte RSA e RSSA venivano attraversate da indagini da parte delle procure competenti e dei NAS, per oltre 50 decessi e 600 contagi – spiega la Ronsisvalle – a testimonianza ulteriore che quello che molti dei lavoratori e delegati per la sicurezza denunciavano prima del coronavirus erano presupposti indispensabili per chi operava in queste strutture ma anche per la salvaguardia della salute di tutti gli ospiti.

Il covid-19 ha fatto emergere  in molti territori italiani la stagnazione di problemi che già esistevano nel nostro sistema  la gestione delle strutture  per anziani, che oggi sono caratterizzate da interventi  prevalentemente di tipo privatistico, anche se supportate dal pubblico in regime molto spesso di convenzione.

Abbiamo potuto tristemente apprezzare negli ultimi mesi sulla nostra pelle cosa ha voluto dire riduzione  del perimetro pubblico  – affermano le sindacaliste –  e dire oggi ai nostri operatori che fino a ieri erano assolutamente ignorati e a volte calpestati nello svolgimento del loro ruolo, che sono degli eroi perché in prima linea sul fronte oggi come ieri,  non li solleva dal terribile peso riveniente da una condizione di affaticamento determinato dal disinvestimento nel perimetro pubblico delle risorse utili alla salute pubblica che non può essere subordinata al profitto, perché a pagarne le conseguenze sono gli addetti, resi deboli da scarse garanzie contrattuali molto spesso perseguitati da atteggiamenti ritorsivi.

A più riprese abbiamo chiesto di ripensare ad un sistema che possa ricentralizzare il cittadino, senza che questo pensiero resti in una  pagina della storia da incorniciare in uno spot televisivo.

Ritornando alla struttura di Torricella, ad oggi il ripristino del modulo in un’ala della RSA di Torricella e il riposizionamento dei circa 20 pazienti (alcuni con disabilità gravi) è la testimonianza di come l’intervento sul rispetto delle norme  l’attenzione sulle misure di sicurezza e la salvaguardia degli spazi comuni non sia solo una battaglia di taglio sindacale ma debba essere assunta come priorità sempre. Si tratta – concludono le segretarie della FP CGIL e della FIALS  – di una lezione di dignità che speriamo nessuno possa mai dimenticare”.

Sull’argomento interviene anche Pierpaolo Volpe della UIL FPL fornendo una diversa ricostruzione dei fatti.

 “I lavori presso la RSA di Torricella sono stati sospesi e vietati dalla ASL a seguito dell’emergenza Covid che ha reso necessario vietare l’accesso a ditte esterne all’interno della struttura.
Appare singolare – afferma Volpe –  il comunicato stampa congiunto di CGIL e FIALS, in un momento in cui la stessa CGIL ha chiesto, con la UIL FPL e la CISL, l’esclusione della FIALS  dal tavolo delle trattative nella sanità pubblica.
Non intendiamo entrare nel merito delle valutazioni politiche fatte da una organizzazione (che smentisce se stessa), ma non possiamo che non rimanere perplessi sulla coerenza. Ma la politica sindacale non è per tutti, lo sappiamo. soprattutto quando il braccio sinistro, non sa quello che fa quello destro.

Ci chiediamo ora in questa schizofrenia sindacale,  se la CGIL è con la UIL e CISL o con sindacati come la FIALS che non firmano i contratti e in un Paese serio, con una legge sulla rappresentanza, non sarebbero ammessi al tavolo delle trattative”.


“Ritornando a Torricella, – prosegue Volpe – fummo noi della UIL FPL a richiedere l’intervento della ASL Taranto sulla questione dei lavori di ristrutturazione e sulla questione della inidoneità dei letti. A riprova di quanto detto, c’è la risposta della ASL Taranto alla sola UIL FPL.
La ASL, sulla scorta delle ispezioni dei NAS e dello SPESAL ha riscontrato la nota della UIL FPL, non rilevando le condizioni di criticità tanto care alla CGIL e FIALS.
Di queste presunte criticità, vorremmo documentazione, altrimenti rimarranno nelle fantasie di qualcuno”.

E’ cristallizzato nel verbale di agosto 2019 – aggiunge Volpe – che la sola UIL FPL ha proposto un incontro congiunto organizzazioni sindacali, datore di lavoro e ASL, ricevendo l’incomprensibile rifiuto di CGIL e FIALS. Ora, le due organizzazioni sindacali, senza nessun confronto con la ASL o aver ricevuto riscontro dalla stessa, si prendono i meriti di una operazione che è frutto dell’emergenza COVID.
La sospensione dei lavori è stata disposta dalla Asl per ora fino al 28 giugno 2020 con causale ‘emergenza Covid’.