Rifiuti tossici in Puglia: la Procura di Bari apre un’inchiesta conoscitiva

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Lecce – Un’indagine conoscitiva è stata avviata dalla Procura di Bari in seguito all’allarme generato nelle scorse settimane dopo la desecretazione delle dichiarazioni che il pentito di camorra Carmine Schiavone ha rilasciato nel 1997 alla commissione parlamentare d’inchiesta parlando di un presunto traffico di rifiuti tossici che la Camorra avrebbe smaltito nelle province di Lecce e Brindisi ed anche di Bari e Foggia negli anni ’90.
Al momento non ci sono indagati e nemmeno ipotesi di reato. Il procuratore aggiunto Pasquale Drago ha affidato il fascicolo al sostituto della Dda Teresa Iodice e del pm con delega per i reati di traffico di rifiuti, Renato Nitti. Gli accertamenti saranno affidati al Corpo Forestale in sinergia con gli organismi regionali interessati alla tutela dell’ambiente.
Il procuratore capo della Dia di Lecce Cataldo Motta che ieri aveva definito quelle di Schiavone “dichiarazioni senza fondamento, troppo generiche e soprattutto prive di riscontri. È stato fatto solo un grande chiasso mediatico inutile – aveva aggiunto Motta – ma nel Salento non c’è nulla di cui preoccuparsi, visto che monitoriamo attentamente anche le discariche”.
“Il procuratore di Lecce Cataldo Motta ha ragione – ha confermato oggi il procuratore aggiunto Pasquale Drago – non ci sono concrete evidenze di un rischio per la salute dei cittadini pugliesi. Si stanno diffondendo allarmi e preoccupazioni che sono al momento ingiustificati”. “Le dichiarazioni di Carmine Schiavone sullo sversamento di rifiuti pericolosi sul territorio pugliese ha aggiunto Drago – sono datate, sono ‘de relato’, e non hanno trovato riscontro nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia che conoscevano bene il nostro territorio”. “’Detto questo però – ha continuato il procuratore aggiunto – ha ragione anche il presidente Vendola quando dice che tutte le istituzioni si devono muovere. A prescindere da quello che dice o non dice un pentito di Camorra, noi abbiamo il dovere di dare una risposta ai cittadini sullo stato di salute del nostro territorio”.
“Ho percepito l’interessamento della procura nazionale – ha detto ancora – e del ministro delle politiche agricole, preoccupatissimo che queste dicerie incontrollate possano danneggiare gravemente anche l’economia pugliese come hanno danneggiato l’economia agricola campana”. “Ho deciso pertanto di aprire un’indagine conoscitiva – ha spiegato Drago – per compiere un monitoraggio dell’intero territorio del distretto”. A tale scopo è stata creata una task force direttamente coordinata dal procuratore aggiunto. “Sarà un ‘work in progress. “ – ha detto – “ Dobbiamo fare prima un lavoro di intelligence, cercare di capire quali possono essere gli obiettivi da monitorare e poi un’azione sul territorio. Indagheremo mettendo a disposizione anche le risorse di cui dispone la magistratura in sinergia con gli organismi regionali interessati alla tutela dell’ambiente”.
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