Rifiuti pericolosi: la Procura di Lecce avvia un’inchiesta su ipotesi di interramento nel Salento.

Condividi

Lecce – Tranquillizzare la cittadinanza e verificare se effettivamente siano stati interrati oppure no i residui pericolosi citati dal pentito Silvano Galati: a questo scopo la Procura di Lecce ha aperto un’inchiesta coordinata dal procuratore della Repubblica, Cataldo Motta e dall’aggiunto Ennio Cillo.
Le indagini, delegate al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, al Gico della Guardia di Finanza e al Corpo Forestale dello Stato, saranno condotte attraverso l’utilizzo di elicotteri dotati di sofisticati strumenti che permetteranno di individuare l’eventuale presenza di rifiuti tossici interrati in alcune aree del territorio salentino.

Pur ribadendo la mancanza di elementi tali da far pensare all’esistenza di un traffico di rifiuti pericolosi nella nostra regione, il Procuratore Cataldo Motta ha ritenuto necessario aprire un fascicolo contro ignoti che permetta di conoscere la reale condizione del sottosuolo salentino. Le sofisticate apparecchiature a bordo degli elicotteri, sorvolando le zone a “rischio”, saranno in grado di rilevare la presenza di fusti di metallo, qualora esista veramente.” In teoria, noi ci muoviamo solo basandoci su notizie di reato, sebbene in casi del genere le amministrazioni locali non ci hanno segnalato nulla, poiché in passato le bonifiche non sono mancate” ha detto Cataldo Motta.
Le indagini , ad ogni modo, prenderanno in considerazione anche alcune notizie apparse in questi giorni sulla stampa. “ Questo è un territorio perfettamente recuperabile – ha dichiarato il Procuratore Aggiunto Ennio Cillo – rispetto ad altri in cui magari si assiste ad episodi ben peggiori. E anche quando vi erano discariche abusive, sono state prontamente bonificate. Alcune notizie presentano inesattezze che sarebbe bene definire una volta per tutte. Ecco, quindi, il senso dell’operazione che intendiamo portare avanti”.
ProcuraLecce