Revocato sciopero dei benzinai

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Revocato, almeno per il momento, lo sciopero dei benzinai.

La commissione di Garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha invitato i sindacati dei benzinai a revocare la serrata delle pompe su tutto il territorio nazionale che era prevista dal 25 marzo, prima solo sulle autostrade per poi estendersi a tutti gli impianti.

Il blocco avrebbe messo a rischio il trasporto delle merci essenziali, interrompendo l’approvvigionamento.

“Se si interrompe  la distribuzione del carburante, – ha affermato il  presidente della Commissione di Garanzia, Giuseppe Santoro Passarelli – tutti i veicoli, anche quelli che portano la distribuzione alimentare, si fermano, e quindi si può creare un blocco molto fastidioso per gli interessi dei cittadini, che vengono così compromessi. Poi soprattutto il modo con cui è stata dichiarata questa sospensione a breve termine. Anche a loro si applica la legge sullo sciopero, anche se chiamano lo sciopero serrata. Ma si applica anche a loro e devono rispettare i termini previsti dalla legge”.

Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha intanto convocato  per questo pomeriggio una conference call con i presidenti delle associazioni dei distributori di carburanti.

“L’eventuale chiusura delle pompe di benzina non è uno sciopero” – ha precisato Alessandro Zavalloni, Segretario generale della Fegica Cisl (Federazione Italiana Gestori Carburanti e Affini) – “Non è stato mai proclamato alcuno sciopero, né c’è stata l’intenzione di farlo. Noi siamo impegnati a rimanere aperti e a mantenere il servizio. Si rischia di chiudere perché stanno esaurendosi le scorte sottoterra, non abbiamo liquidità per acquistare e le compagnie non portano il prodotto se non vengono pagate sull’unghia. Chiediamo la sospensione temporanea del pagamento del prodotto. Nell’emergenza c’è bisogno di strumenti di emergenza, abbiamo provato a chiedere delle turnazioni. Non siamo eroi, non siamo martiri,  – conclude – ma non vogliamo neanche essere carne da macello per strada.