Il Restyling di Torre Borraco alla Biennale di Venezia

Condividi

Alla Biennale di Venezia, tra le più antiche, importanti e prestigiose rassegne internazionali d’arte contemporanea al mondo, si parla di Torre Borraco.

Recentemente sottoposta ad un restyling, l’antica Torre del 500 che sorge nella marina di San Pietro in Bevagna a Manduria, è al centro di uno dei 67 studi esposti nel padiglione italiano selezionati su un totale di cinquecento candidature.
Lo stabile, in pietra di carparo, alto 12 metri è una delle antiche torri di avvistamento realizzata per difendersi dagli attacchi dei saraceni che giungevano dal mare. Di proprietà delle famiglie D’Ayala Valva e D’Alessio la Torre era in uno stato di abbandono e degrado tale da essere recitata per il rischio di crollo. Poi dopo anche una campagna di sensibilizzazione fu deciso il recupero, Nel 1998 furono avviati i lavori di restauro ultimati nel 2012
A catturare l’attenzione sul progetto realizzato dagli architetti Lorenzo Netti, Vittorio Carofiglio e Gloria Valente è stato l’accostamento della scalinata esterna alla struttura originaria, ovvero la commistione tra moderno ed antico. L’innovazione, proposta dai tre architetti baresi si è scontrata a lungo con le linee direttive della Soprintendenza ai Beni Architettonici secondo cui lo stabile, sebbene semi diroccato, sarebbe dovuto rimanere così com’era. Dopo qualche modifica si è giunti ad una mediazione e c’è stato il parere favorevole per la realizzazione della scalinata esterna che permette oggi di accedere al piano superiore della torre. La scalinata anch’essa in pietra è staccata dal corpo dell’edificio. Il tratto d’unione è un ponticello rossiccio di corten tipologia d’acciaio preossidato particolarmente resistente