Referendum. D’Amato (M5S): “Da Puglia e Basilicata segnale forte contro governo”

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“Il quorum non è stato raggiunto: un solo giorno di urne aperte, come prevedibile, non è bastato. E’ vero. Se

fossimo in una democrazia reale, però, il voto di 15 milioni di cittadini (più di 13 milioni ha votato SI) dovrebbe essere ascoltato. Dovrebbe avere un peso. Questo voto va rappresentato! Noi continueremo a farlo da Bruxelles alla Puglia, alla Basilicata, passando da Roma.”. E’ il commento dell’europarlamentare Rosa D’Amato (M5S) all’esito del Referendum sulle Trivelle.

“I lucani, i tarantini e più in generale i pugliesi, – aggiunge D’Amato – hanno mandato un segnale forte contro il governo di trivellopoli e Tempa Rossa. Ieri, 70mila tarantini sono andati ai seggi. La città dove l’attuale sindaco è stato eletto tra 75mila votanti su 180mila aventi diritto. Dove il referendum 2011 registrò il 49% di affluenza. E dove, alle regionali 2015, votò appena la metà del corpo elettorale. La città simbolo della vertenza per l’ambiente, il lavoro e la salute, ieri si è espressa più di quanto il Pd e i suoi accoliti immaginassero: 43%. Taranto è tra i simboli di un Paese che ha spedito un messaggio importante dai seggi: 70mila persone si sono espresse sulle trivelle anche per dire BASTA all’arroganza del doverno dei decreti salva Ilva e delle vane promesse”.

“Taranto, la Puglia e la Basilicata (regione che ha superato il quorum in pieno scandalo politico-affartistico, regione che evidentemente si ribella alle trivelle e ai veleni) – sottolinea l’europarlamentare pentastellata – hanno trascinato quel SI che se avesse incontrato sul campo il suo avversario naturale, il fronte del NO, oggi commenteremmo come una vittoria schiacciante.
Ma hanno preferito astenersi. Il Pd e Renzi hanno preferito non giocare per non perdere. E credere di aver vinto”.

“Infine, Emiliano. Il governatore ha caricato di significato politico questo referendum. Ma a noi la sua guerra personale e partitica ingaggiata con Renzi non riguarda. Non ci interessano le loro dispute di segreteria. Emiliano si dia una mossa: – conclude Rosa D’Amato – lasci stare i giochetti di partito e difenda le istanze dei pugliesi. Blocchi il progetto Tempa Rossa, alzi la voce sulla vicenda Ilva, magari palesando una posizione ferma e coerente. Tuteli i tarantini, si concentri sulla regione”.