Pulsano. Operazione “NO ONE”: riconosciuta competenza della DDA per cinque arrestati.

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Si aggrava la posizione di cinque delle nove persone arrestate a Pulsano il 3 marzo scorso con l’operazione “No One”.
Nel pomeriggio di oggi i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto hanno notificato in carcere 5 nuove ordinanze di custodia cautelare emessi dal GIP del Tribunale di Lecce Annalisa DE BENEDICTIS, su richiesta del Sost. Proc. Alessio COCCIOLI della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce nei confronti di:
Anselmo VENERE, 46 anni, pregiudicato per omicidio, rapina, danneggiamento seguito da incendio, ricettazione, estorsione, furto ed altro;
Ermes VENERE, 24 anni, con precedenti per lesioni personali, porto abusivo di armi e stupefacenti;
Francesco Paolo VENERE, 41 anni, già sorvegliato speciale di P.S. con precedenti per furto, rapina e stupefacenti;
Salvatore SCALONE, 35 anni, con precedenti per stupefacenti;
Nicola CASUCCI, 24 anni, con precedenti di Polizia.

I provvedimenti, che vanno ad aggiungersi a quelli già emessi dal G.I.P. del Tribunale di Taranto, di fatto riconoscono la competenza della DDA di Lecce nei reati loro contestati, a vario titolo, di:
– associazione armata finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti;
– associazione per delinquere finalizzata alla commissione di estorsioni, incendi, danneggiamenti, rapine, detenzione e porto di armi da fuoco, munizionamento e materiale esplodente, con l’aggravante per Anselmo Venere di aver promosso e diretto l’associazione;
– detenzione e porto in luogo pubblico di armi e munizioni, continuato;
– violazione di domicilio in concorso e danneggiamento aggravati;
– danneggiamento seguito da incendio in concorso;
– incendio tentato in concorso;
– estorsione pluriaggravata in concorso;
– ricettazione in concorso;
– rapina aggravata in concorso;
– lesioni pluriaggravate.

La nuova ordinanza conferma i gravi indizi di colpevolezza in capo ai cinque i quali, a vario titolo, sono ritenuti responsabili di una serie di reati accertati negli anni 2013 e 2014, tutti commessi nella provincia jonica. In particolare, viene loro contestato di appartenere ad un’associazione armata finalizzata al traffico di droga riconoscendone in Anselmo Venere il promotore, oltre che di una associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi attentati esplosivi ed incendiari di immobili e automezzi appartenenti a soggetti privati e pubblici, estorsioni consumate e tentate, detenzione illegale per fini di spaccio di sostanze stupefacenti, rapine a mano armata, detenzione di armi e materiale esplodente e ricettazione di autoveicoli, con l’aggravante per Anselmo Venere di aver promosso e diretto l’associazione.
Il Tribunale del Riesame di Taranto ha provveduto a trasmettere gli atti scaturiti dalla complessa attività investigativa già coordinata e conclusa dalla Procura della Repubblica di Taranto, Sost. Proc. Daniela Putignano, al P.M. della D.D.A di Lecce di cui è stata riconosciuta la competenza.