Presunta pesatura alterata sui rifiuti provenienti da Manduria Sava e Lizzano. Indagini

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C’è un’inchiesta della Procura di Brindisi sullo smaltimento dei rifiuti provenienti da Manduria, Sava e Lizzano.
Su disposizione del sostituto procuratore Valeria Farina Valaori, i Carabinieri del Nucleo
operativo e radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana hanno eseguito alcune perquisizioni e il sequestro di una pesa presso “Fer.Metal.Sud Spa”, nella Zona Pip di Francavilla Fontana. L’ipotesi di reato è di truffa continuata in concorso, due le persone indagate: il 51enne Giuseppe Cavallo, amministratore della “Fer.Metal.Sud Spa”, e il 42enne Gianfranco Cavallo, fratello del primo e dipendente dell’impresa (addetto alla pesa). L’inchiesta della Procura è partita dalla denuncia, in data 8 agosto 2017, del titolare di “Igeco Costruzioni Spa”, impresa con sede legale a Roma che gestisce il servizio di raccolta della nettezza urbana per conto dei Comuni di Manduria, Sava e Lizzano. Secondo l’accusa, dalla presunta maggiorazione del peso dei materiali conferiti “Fer.Metal.Sud Spa” avrebbe ottenuto introiti più cospicui ma indebiti. Sono tre i fatti contestati:
1) Dal 3 al 18 agosto 2017, la pesatura del “multimateriale” (plastica/metallo) conferito dagli operatori di “Igeco Costruzioni Spa” e proveniente da Sava e Manduria avrebbe consentito, in 15 giorni, di ottenere un maggiore introito pari a circa 23mila euro (conseguente al ciclo di separazione della plastica dal metallo);
2) Dal 3 al 22 agosto 2017, il minore peso di carta e cartone conferiti da “Igeco Costruzioni Spa” (e provenienti sempre da Manduria e Sava) avrebbe poi assicurato un maggiore guadagno dalla successiva vendita dei rifiuti riciclabili pari a 800 euro (in 19 giorni);
3) Dal 3 al 21 agosto 2017 – sempre secondo le tesi della Procura – la presunta errata pesatura “multimateriale” giunto da Lizzano e conferito da “Igeco Costruzioni Spa” avrebbe comportato un ulteriore guadagno aggiuntivo (non specificato) in seguito al processo di separazione della plastica dal metallo.
Sulla base di queste presunte ipotesi di reato supportate dall’informativa depositata il 5 settembre scorso, la procura brindisina ha disposto il sequestro della pesa e dei dispositivi a essa eventualmente collegati o connessi in modo tale da verificare, grazie a una successiva perizia tecnica, se effettivamente esista la possibilità di alterare la pesatura.

Estraneo a ogni contestazione l’imprenditore Giuseppe Cavallo, fiducioso del lavoro svolto dalla magistratura, si mostra sereno in quanto la pesa sottoposta a sequestro è del tutto automatizzata e ciclicamente sottoposta ai collaudi e alle tarature previste dalla legge. Per tanto la proprietà ha già dato incarico al suo legale avv. Luigi Vitali di richiedere il dissequestro dell’impianto ed ha preannunciato azioni legali nei confronti di chiunque intenda infangare il buon nome dell’azienda.