Pierfranco Bruni: “Taranto non è capitale della cultura perché non è stata in grado di creare un progetto Identitario”

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Perché Procida e non Taranto Capitale della Cultura? Semplice. Taranto non é stata in grado di creare un Progetto identitario, omogeneo, serio su un Progetto Cultura. Semplice! Perché Taranto istituzionale non fa cultura. Confonde il Programma con il Progetto.

E’ il commento dello scrittore, poeta critico letterario Pierfranco Bruni che ha analizzato il perché la città dei due mari oggi non è stata scelta per essere la Capitale della Cultura 2022.

Qual é il legame tra la Grecìa Salentina e la eredità Magno Greco? – si chiede Bruni – Taranto é Arberia ionica non etnia Grecìa salentina. Perché non sono stati capaci di inserirsi in un Progetto internazionale come le celebrazioni di Gio Ponti? (ndr. Il famoso architetto milanese che ha progettato 50 anni fa la Concattedrale Gran Madre di Dio)

Perché non sono stati capaci di realizzare un’Idea di teatro identitaria anche on line? Perché non sono stati capaci di promuovere una eredità Archeologia Antropologia Arti (Arte moderna e contemporanea) Letteratura? Solo confusione! E poi la scivolata su Quasimodo la dice lunga…

Nei giorni scorsi era stata fatta passare per eccezionale la notizia del ritrovamento a Taranto di “scritti originali” quasimodiani. Ma non c’è nulla di eccezionale, aveva già precisato Bruni che già nel gennaio del 2019 aveva riferito nella conferenza per le celebrazioni quasimodiane al MarTa, quindi sede ufficiale del Mibact di questi scritti originali o copie che il premio Nobel Salvatore Quasimodo lasciò alla biblioteca quando nel 1967 fu impegnato nel capoluogo ionico nella traduzione degli epigrammi del poeta greco Leonida da Taranto. E la conferma riportata in un audio è giunta dallo stesso figlio Alessandro Quasimodo, amico di Bruni.

La cultura richiede scientificità!!” sottolinea Pierfranco Bruni – “Si commettono spesso errori di interpretazione. Ma occorrerebbe un po’ più di attenzione ad usare le parole e a testimoniare i fatti. La cultura non é mai improvvisazione. Quando diventa tale si vedono e si sentono le conseguenze. Prima valutare, analizzare, confrontate le fondamenta e poi lanciare. La cultura richiede serietà serenità e pensiero. Nulla più si improvvisa in cultura.

Bruni, esperto di letterature etnoantropologiche del Mediterraneo, parla anche di Procida: “Ora vivo mediterraneamente la Procida di Elsa Morante...” e del suo Progetto culturale: “…Una antropologia non solo del luogo fisico, ma soprattutto dei luoghi, in cui il tempo della memoria è invisibile e sublime come le acque del Tirreno che raccontano la favola delle maghe. Intorno al Progetto Cultura si é lavorato con la forza della fantasia in un gioco immaginario che non ricostruire soltanto la storia, bensì la capacità di andare oltre. Come va oltre la letteratura. I beni culturali sono storia e memoria esistenti. Mai confusione o contraddizione. La letteratura é immaginario da vivere che permette però di trasformare la memoria in contemplante pensiero.