Petali di spine, il primo fantasy di Enrico Pedace
Esce oggi “Petali di spine”, l’ultimo romanzo di Enrico Pedace, già autore di romanzi rosa ma che, per la prima volta, decide di uscire dalla sua comfort-zone per esplorare mondi fantastici.
L’ambientazione, le sue amate Dolomiti, è perfetta perché venga fuori tutta la magia di questo romanzo, grazie al fenomeno dell’enrosadira, per cui le montagne assumono una tonalità rossastra.
Principi, guerriere, demoni, battaglie e storie d’amore. Trovate questo e molto altro tra le pagine di “Petali di spine”, da oggi disponibile su Amazon in formato digitale e cartaceo.
Per l’occasione, ho fatto una breve chiacchierata con l’autore, che mi ha raccontato di più di questa esperienza.
Enrico, questo è il tuo primo romanzo di genere fantastico, dopo esserti dedicato per anni al rosa.
Tiriamo le somme: com’è andata?
Ciao Asia, intanto grazie mille per questa opportunità.
Ho sempre pensato che il genere fantastico sia una dimensione ricca di fascino nella fase di lettura ma, allo stesso tempo, complessa da percorrere nella fase di scrittura. E oggi, a mente fredda, posso confermarlo.
È stata comunque un’esperienza bellissima, che mi ha lasciato tanti insegnamenti e che mi ha sicuramente
permesso di raggiungere un nuovo gradino, nella mia crescita da autore.
Non ti nego che ci sono stati momenti in cui avrei voluto interrompere questo viaggio, ma grazie al
supporto dell’editor professionista che ormai mi segue in ogni passo, sono riuscito a non demordere e a
portare a termine il lavoro. E oggi posso dire che sono molto soddisfatto.
Cosa ti ha lasciato questo nuovo viaggio tra le Dolomiti con Hauryn e Moena?
Uno scrittore, quando entra in sintonia con i personaggi della sua opera, percepisce i loro animi. La
leggenda alla quale mi sono ispirato, quella tra il re Laurino e Similda (quest’ultima poi sarà riconosciuta
nella figura di Moena, la Fata delle Dolomiti) racconta di come una amore disperato, e impossibile, abbia
creato una delle più belle e suggestive magie della natura.
Tengo a precisare che, con questo romanzo, ho semplicemente dato una mia personale interpretazione
alla leggenda più famosa delle Dolomiti e, pertanto, il messaggio che ne è emerso e che mi è rimasto è
sempre e solo uno: la forza dell’amore è potente sopra ogni cosa.
Dove ti porterà la tua penna nel prossimo futuro?
Le Dolomiti fanno, ormai, parte del mio cuore. E se è vero che bisogna sempre andare dove ci porta il
cuore, non credo di allontanarmi da queste nobili e maestose montagne.
Correte a leggere “Petali di spine” per affrontare un viaggio fantastico.
Asia Pichierri
