Palagiano. Operazione “Kinnamos”: Colpita organizzazione criminale dei fratelli Putignano

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Ha colpito al cuore il clan Putignano di Palagiano (TA) l’operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Taranto che, fin dalle prime ore di questa mattina, hanno eseguito 30 ordinanze di custodia cautelare (20 in carcere e 10 agli arresti domiciliari) emessi dal GIP presso Tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, su richiesta dei Sostituti Procuratori Alessio Coccioli della D.D.A. di Lecce e Giovanna Cannarile della Procura di Taranto.

Il sodalizio, già colpito nel 1996 con l’operazione DIANA, condotta dal Reparto Operativo di Taranto, è lo stesso del quale facevano parte Cosimo Orlando, ucciso nell’agguato del 17 marzo 2014 insieme alla compagna Carla Maria Fornari e il figlio di quest’ultima, Domenico Petruzzelli di soli due anni e mezzo; il presunto mandante del triplice omicidio Giovanni Di Napoli, arrestato il 16 marzo scorso e tuttora in carcere, anche a seguito del pronunciamento confirmatorio del Tribunale del Riesame di venerdì scorso.

Erano stati proprio contrasti maturati tra Orlando, che nell’organizzazione criminale aveva militato con il rango di semplice “soldato”, e Di Napoli, che all’epoca aveva un’elevata posizione in seno al clan, a sfociare nella strage di Palagiano: il primo rimproverava all’altro di non averlo sostenuto durante la carcerazione e per questo aveva mancato di rispetto, definendolo finanche “infame”, a DI NAPOLI, la cui posizione sovraordinata nel clan, ai tempi della comune militanza, avrebbe dovuto comportare, secondo ORLANDO, un’azione di supporto durante la propria carcerazione iniziata nel 1998. Dello stesso sodalizio faceva parte inoltre Domenico ATTORRE e Domenico PETRUZZELLI, omonimo genitore del piccolo Domenico, assassinati il 9 maggio 2011, a Palagiano.

L’operazione odierna, denominata “Kinnamos”, (cioè “il Calligrafo”, dal nome del più antico palagianese, esattore delle imposte vissuto nell’ XI secolo) allo scopo di evidenziare la centralità di Palagiano nella stessa, ha visto l’impiego di circa 150 Carabinieri della Compagnia di Massafra, del Reparto Operativo di Taranto e delle Compagnie di Taranto, Manduria, Martina Franca e Castellaneta, con il supporto di un elicottero del 6° Elinucleo Carabinieri di Bari Palese ed unità cinofile antidroga del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti, nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di reati in materia di sostanze stupefacenti, a Palagiano, Massafra, Taranto, Lizzano, San Marzano di San Giuseppe e Castellaneta; ma anche a Francavilla Fontana (BR), Lecce, Trieste, Staranzano (GO) e Santa Maria la Carità (Na).
In particolare 23 degli indagati sono accusati far parte, a vario titolo, di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina, hashish e marjuana, avente disponibilità di armi e operante in prevalenza a Palagiano.

Riorganizzato sulle ceneri dello storico clan duramente colpito dal N.O.R. di Massafra nel luglio del 2012 con l’operazione “ARTEMIDE”, nel corso della quale era stato tratto in arresto anche l’anziano boss Carmelo Putignano, detto Minuccio, tuttora detenuto, a gestire il traffico di droga nella cittadina della provincia jonica erano subentrati i figli di quest’ultimo: il 31enne Fiore Liberato e il 38enne Giovanni Carmelo detto Carmine, attraverso una fitta rete di spacciatori subalterni, alcuni dei quali, all’epoca dei fatti, minorenni la cui posizione sarà vagliata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Taranto.

L’approvvigionamento di marijuana era affidato a Ivan Cavallo di Lizzano e Antonio Felice di San Marzano. I periodici e rilevanti rifornimenti di hashish erano assicurati al sodalizio da Antonio Casciello, pregiudicato di Torre Annunziata. Degli approvvigionamenti di hashish si erano in passato occupati anche Attorre e Petruzzelli, entrambi assassinati nell’agguato del 9 maggio 2011. Furono proprio le indagini sul duplice omicidio a permettere di focalizzare il ruolo e le responsabilità di alcuni personaggi di spicco finiti in manette con l’operazione “Antermide”.

Gli investigatori hanno inoltre documentato l’esistenza a Palagiano di una seconda associazione dedita al traffico di cocaina a capo della quale c’erano alcuni pregiudicati tarantini, dei quartieri Paolo VI e Lido Azzurro: Leonardo Taurino, Nicola Perrini e Giuseppe Portulano. Quest’ultimo sodalizio costituiva il canale di approvvigionamento privilegiato dello stupefacente che veniva immesso sul mercato, avvalendosi del contributo di Francesco Di Chio e Onofrio Resta, entrambi di Palagiano, i quali provvedevano alla capillare diffusione della cocaina sulla piazza cittadina, previo “benestare” dei PUTIGNANO, che facevano valere la loro posizione predominante sul territorio.

Nel corso delle indagini sono state arrestate, in flagranza di reato, 10 persone accusate di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e sequestrati circa due chili e mezzo di droga del tipo hashish e cocaina.
Un importante risultato è stato conseguito il 23 ottobre 2011 quando Fiore Liberato Putignano venne arrestato perché sorpreso in possesso di circa 330 grammi di hashish e per il reato di maltrattamenti nei confronti della sua ex convivente. La donna, colpevole di comportamenti ritenuti “irrispettosi” nei confronti del compagno alla presenza dei suoi sodali, fu aggredita brutalmente dall’uomo nella sua autovettura. L’efferata violenza emerse da un’inquietante intercettazione ambientale e portò all’arresto dell’uomo che, nel corso di una perquisizione nella sua abitazione, adibita a luogo di deposito domiciliare, taglio e confezionamento della sostanza stupefacente, fu trovato in possesso del rilevante quantitativo di droga.

La guida dell’associazione passò allora a Giovanni Carmine Putignano al quale il fratello recluso faceva pervenire direttive inerenti alla prosecuzione del traffico di stupefacenti, anche mediante lettere inviate a terze persone. In alcune missive sequestrate, egli forniva precise indicazioni anche ai suoi sodali sulle modalità di contatto con pregiudicati della provincia di Bari, dai quali aveva in animo di acquistare grosse partite di eroina destinate al mercato del capoluogo jonico.
Inoltre, del materiale epistolare con i suoi associati, confermato da alcune intercettazioni, emergeva la figura del massafrese Giuseppe Santoro, al quale il provvedimento restrittivo è stato notificato oggi in carcere in quanto detenuto per altri motivi. Con lui, durante un periodo di comune detenzione, il capo del gruppo criminale avrebbe stretto un “patto di sangue” in forza del quale lo stesso Santoro, al momento della sua scarcerazione, avrebbe dovuto fornire il proprio contributo all’associazione, cosa che effettivamente ha fatto mediando l’acquisto di diversi quantitativi di droga.
Nel corso dell’indagine è stato inoltre documentato il reato di spendita di banconote false da 100 euro, acquistate al prezzo di 35 euro cadauna per essere poste in circolazione in numerose attività commerciali di Taranto e Massafra.

Gli arrestati sono:

Per l’associazione di Palagiano

PUTIGNANO Fiore Liberato, 30 anni, di Palagiano – direttore e promotore sodalizio criminale;
PUTIGNANO Giovanni Carmelo, 38 anni, di Palagiano – direttore e promotore sodalizio criminale;
PALMISANO Antonio, 23 anni, di Palagiano – direttore e promotore sodalizio criminale;
CAVALLO Ivan, 26 anni, di Lizzano;
LAVINO VINCENZO, 34 anni, di Palagiano ma domiciliato a Lecce;
FELICE Antonio, 38 anni, di San Marzano di San Giuseppe;
CASCIELLO Antonio, 29 anni, di Pompei ma domiciliato Santa Maria la Carità;
TAMBORRINO Fabio, 24 anni, di Palagiano;
PREITE Domenico, 23 anni, di Palagiano;
TITO Marco, 25 anni, di Palagiano;
CHIONE Samuele, 29 anni, di Massafra;
INTINI Giuseppe, 28 anni, di Palagiano;
SANTORO Giuseppe, 28 anni, di Massafra, già detenuto presso Casa Circondariale di Taranto per altra causa;
RISPOLI Giovanni, 22 anni, di Castellaneta Marina.

Per l’associazione di Lido Azzurro

PERRINI Nicola, 33 anni, di Taranto – direttore e promotore sodalizio criminale;
PORTULANO Giuseppe, 38 anni, di Taranto – direttore e promotore sodalizio criminale;
TAURINO Leonardo, 51 anni, di Taranto – promotore sodalizio criminale quale fornitore sostanza stupefacente;
MINGOLLA Claudia, 37 anni, di Taranto;
DI CHIO Francesco, 40 anni, di Palagiano – spaccio cocaina a Palagiano;
RESTA Onofrio, 43 anni, di Palagiano spaccio cocaina a Palagiano;
DI MITO Leonardo, 21 anni, di Massafra spaccio hascisc e cocaina a Massafra
CRISTIANO Giuseppe, 47 anni, di Massafra – spaccio hascisc e cocaina a Massafra.

Per spaccio sostanze stupefacenti su Massafra e Palagiano

A. M., 33 anni, di Palagiano;
MARCHIONE Vittorio, 54 anni, di Palagiano;
PALUMBO Gianpaolo, 29 anni, di Palagiano;
POTENZA Paride, 33 anni, di Palagiano;
MARTUCCI Giulio, 33 anni, di Massafra;
MONTEMURRI Antonio, 41 anni di Palagiano;
TAMBORRINO Davide, 23 anni, di Palagiano.

Per spendita banconote false continuata in concorso

BARNABA’ Valeria, 39 anni, di Massafra, in concorso con PERRINI Nicola e MINGOLLA Claudia.