Operazione “TRAUMA ACCIDENTALE”. Arrestato il presunto autore duplice tentato omicidio al mercato coperto

Condividi

E’ stato identificato il presunto autore di un duplice tentato omicidio avvenuto la mattina del 31 dicembre 2015, giorno di San Silvestro, nel mercato ortofrutticolo di Piazza Sicilia a Taranto.
Si tratta di Vincenzo Alagni, 71 anni, pluripregiudicato tarantino. Nei suoi confronti i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Taranto, questa mattina, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Taranto – Dott. Pompeo CARRIERE, su richiesta del Sostituto Procuratore jonico, Dott.ssa Giorgia VILLA, con l’accusa di duplice tentato omicidio premeditato e detenzione e porto abusivo di arma.
Il provvedimento giunge al termine di un’indagine nata da una notizia confidenziale acquisita a gennaio scorso dai Carabinieri circa il ferimento, avvenuto nel giorno di San Silvestro, di un commerciante di mitili raggiunto da un colpo di pistola esploso a distanza ravvicinata da un individuo poi dileguatosi.
Dell’episodio non c’era alcuna traccia tra le richieste di intervento agli organi di polizia e sulla vicenda, nonostante la presenza di numerosissimi commercianti ed avventori, era quindi calato un velo di omertà.
Sulla scorta dell’informazione, i militari hanno svolto una serie di accertamenti che ne hanno confermarne la fondatezza. Effettivamente alle 07:30 circa del 31 dicembre 2015, un 41enne commerciante residente nel rione Salinella, era stato ferito al mento da un colpo di pistola esploso da un uomo che, nonostante il tentativo di travisarsi calzando il cappuccio del giubbino, era stato poi riconosciuto da un secondoo commerciante, anche lui inseguito con la pistola in pugno per diversi metri all’esterno dell’area mercatale. Accertata l’identità della prima vittima, un venditore di cozze che svolge la sua attività presso quel mercato, i Carabinieri si sono recati presso la sua abitazione, constatando che l’uomo, ferito al mento, era stato medicato presso l’Ospedale SS Annunziata di Taranto, dove aveva riferito che la lesione era stata causata da una caduta ed era quindi un “trauma accidentale”.
Il commerciante, però, non l’ha data a bere ai Carabinieri e, posto di fronte all’evidenza, ha ammesso di essere stato vittima di un’aggressione a colpi di arma da fuoco da parte di un uomo, spesso presente nell’area mercatale, di circa 70 anni, conosciuto come “Vincenzo o’ pazz”: quella mattina, gli aveva puntato una pistola, esplodendo due colpi, uno dei quali lo aveva attinto di striscio al mento. L’azione non aveva avuto conseguenze solo perché la vittima si era data a precipitosa fuga tra le vie del mercato, così come altre persone che avevano assistito all’aggressione.
I Carabinieri hanno proseguito nelle indagini, accertando che l’aggressore, dopo aver sparato e ferito la prima vittima, aveva puntato la pistola contro un secondo commerciante 26enne, che lo aveva riconosciuto e che era riuscito a sottrarsi a lui fuggendo fuori dal mercato.
La descrizione fornita dalle vittime e l’identificazione fotografica del presunto aggressore hanno, quindi, consentito ai Carabinieri di denunciare l’uomo, con precedenti per reati contro il patrimonio, porto abusivo di armi, e per un tentato omicidio avvenuto nel 1972.
Alla base del delitto l’astio maturato dall’ALAGNI nei confronti della vittima, che in diverse occasioni lo aveva schernito dicendogli pubblicamente che per essere un uomo pericoloso, che aveva trascorso diversi anni in carcere per aver sparato a qualcuno, aveva fatto una brutta fine, essendo, a sua detta, finito a pulire i bagni. Il 26enne nei confronti del quale invece aveva puntato la pistola senza sparare, risultava più volte aver assistito a queste offese, alle quali non si era associato, ma delle quali aveva riso, stimolando verosimilmente il risentimento di ALAGNI.
Per questo al 71enne è contestata anche l’aggravante della premeditazione, confermata dal fatto che, armatosi e giunto al mercato, travisato dal cappuccio del giubbino, si era diretto verso la sua vittima sparandogli all’altezza del volto e non uccidendolo, solo perché tra il primo w il secondo colpo, costui si era voltato e dato alla fuga, così come aveva fatto l’altro commerciante, sfuggito grazie alla maggiore velocità derivante dalla ragguardevole differenza di età con l’aggressore.
Alle testimonianze delle due vittime si sono aggiunte quelle di altri commercianti del mercato rionale, alcuni dei quali però si sono limitati a riferire di aver solo saputo i fatti da terzi che non riuscivano ad indicare sebbene, sin dalle prime battute, fosse circolata all’interno dell’area mercatale, la voce che l’ ALAGNI si era reso responsabile del ferimento. Altri testimoni sono apparsi reticenti o parzialmente mendaci, quindi in grado di avvalorare l’ipotesi che l’evento delittuoso si potesse ritenere inesistente e che la ferita da arma da fuoco si potesse liquidare – appunto – come “trauma accidentale”.