Operazione “Sangue Blu”. Tredici arresti per traffico di droga.

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Trecidi arresti sono stati eseguiti alle prime ore questa mattina nel quartiere Tamburi del capoluogo jonico e in Grottaglie (Ta).
L’operazione, denominata “Sangue BLU”, è stata eseguita dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto, coadiuvati dai militari del Reparto Operativo e delle Compagnie del Comando Provinciale di Taranto, con il supporto di unità cinofile antidroga ed antiesplosivo del Nucleo Carabinieri Cinofili di Modugno (Ba). Cento militari hanno notificato i provvedimenti cautelari (9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari) emessi dal GIP del Tribunale di Lecce, dott. Michele TORIELLO, su richiesta del Sost. Procuratore della Repubblica di Lecce – Direzione Distrettuale Antimafia – dr. Alessio COCCIOLI, nei confronti di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico, trasporto e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegali di armi, tutti residenti nel capoluogo ionico ed in provincia.

Le indagini, condotte tra il 2014 ed il 2016 mediante servizi di osservazione, controllo e pedinamento e intercettazioni telefoniche ed ambientali, è emerso che l’organizzazione criminale, localizzata nel quartiere “Tamburi” del capoluogo jonico, gestiva un lucroso traffico di cocaina, eroina ed hashish, approvvigionati in rilevanti quantità e con ingente impegno economico, anche dal versante campano, in particolare da Torre Annunziata (Na), oltre che da Bari. Lo stupefacente veniva immesso sulle piazze di spaccio del quartiere “Tamburi”, dal quale si rifornivano numerosi consumatori provenienti dall’intera provincia ionica, dalle limitrofe province di Bari, Brindisi nonché dalla vicina Basilicata.

Il denaro ricavato veniva utilizzato per nuovi approvvigionamenti, oltre che per la remunerazione delle figure “operative” in seno all’organizzazione quali i custodi, i corrieri, le staffette e gli spacciatori al dettaglio.

Le attività investigative hanno chiaramente fatto emergere che Francesco VITALE, 44 anni, nullafacente e la moglie, Rosa DE LEONARDO, 40 anni, casalinga, entrambi pregiudicati per spaccio di droga, avevano creato una struttura criminale solida, ma al contempo avvedutamente molto ristretta, occupandosi – anche in prima persona – di tutte le attività normalmente suddivise tra vari associati e quindi: acquisto della droga dai fornitori, trasporto nei luoghi di custodia, taglio e suddivisione, consegna agli incaricati dello spaccio sulle piazze, riscossione dei proventi, condividendo con pochissimi fidati i programmi, i mezzi e gli strumenti della struttura criminale.

Le indagini hanno dimostrato il pieno e consapevole apporto che la coppia ha fornito alla costituzione del sodalizio, al suo consolidamento, alla riscossione dei proventi, alla predisposizione di strategie utili tanto ad accrescere ed a consolidare la forza e la caratura del sodalizio, quanto a mantenere l’egemonia sul piazze di spaccio, accreditando il costante coinvolgimento di entrambi in tutti i più rilevanti momenti della vita del gruppo criminale.

Componenti dell’associazione per delinquere e più stretti e fidati collaboratori della coppia sono poi risultati:

– Gaspare BEVILACQUA, 40 anni, commerciante, pregiudicato per reati di spaccio;

– Cataldo CATAPANO, 41 anni, nullafacente, condannato per reati in materia di droga e armi;

– Francesco DE BARTOLOMEO, 43 anni, venditore ambulante, pregiudicato per reati in materia di sostanza stupefacenti;

– Michele DERCHIA, 49 anni, nullafacente, pregiudicato per reati in materia di armi;

– Alessandro MASELLA,36 anni, nullafacente, pregiudicato per reati in materia di droga;

– Girolamo MASELLA, 37 anni, gestore di un maneggio, pregiudicato per armi;

– Angelo PIZZOLEO, 42 anni, nullafacente, pregiudicato per tentato omicidio e rapina.

In particolare, secondo quanto emerso dalle indagini, Gaspare BEVILACQUA ha accompagnato VITALE a Torre Annunziata per l’acquisto di stupefacente, discutendo delle strategie commerciali relative alla vendita dello stesso, rassicurandolo sulla qualità della droga acquistata da personaggi campani che, in una circostanza, a detta del VITALE, avrebbero fatto i “furbetti” nel contabilizzare il denaro corrisposto quale pagamento della droga appena ricevuta; lo stesso, inoltre, ha messo in guardia il capo circa possibili attività tecniche condotte dalle Forze dell’Ordine nei suoi confronti, riferendo che un suo amico aveva fatto bonificare la propria autovettura con un dispositivo caricato tramite applicazione su un cellulare e sollecitando VITALE ad effettuare analoga operazione.

Dell’organico faceva parte anche Cataldo CATAPANO, dedito allo spaccio per conto di VITALE e consegnatario di cospicue somme di illecita provenienza; dalle intercettazioni, i militari hanno avuto modo di ascoltare colloqui dai quali affiorano gli affari illeciti condivisi con il VITALE (che aveva proprio nel circolo privato del CATAPANO, ubicato nel quartiere Tamburi, il suo punto di riferimento per le attività illecite) per conto del quale peraltro procurava schede telefoniche intestate a prestanome per eludere possibili intercettazioni.

Stretto collaboratore del VITALE in tutte le attività criminali era Francesco DE BARTOLOMEO: accompagnava il capo mentre aveva con sé un’arma, contava i soldi consegnatigli e lo coadiuvava nel riscuotere i proventi delle cessioni di stupefacente.

Alessandro MASELLA, cognato del VITALE, all’interno del sodalizio è risultato essere “uomo” di esemplare fiducia, stimato dal VITALE che, dopo aver subito la perdita di una fornitura di droga appena acquistata a Grottaglie, lo incarica di recarsi da Diego VESTITA, 46 anni, per acquistarne altra.

Girolamo MASELLA, invece, propone a VITALE l’acquisto di una pistola e gli riporta lo stupefacente che quello aveva nascosto presso il suo maneggio.

Le indagini hanno inoltre acclarato il ruolo svolto da Angelo PIZZOLEO e da Michele DERCHIA; il loro costante e consapevole coinvolgimento negli illeciti affari del sodalizio, reso evidente dallo strettissimo rapporto di collaborazione intrattenuto con Francesco VITALE, insieme al quale in più occasioni gli inquirenti lo hanno ascoltato colloquiare.

Ulteriori indizi sulla personalità criminale di VITALE e sulla sua leadership in seno al sodalizio ed in generale sul quartiere, emergono allorquando, a casa del VITALE si è recato un Sorvegliato Speciale con obbligo di soggiorno, che gli ha dimostrato ammirazione e quella riverenza riservata di solito ai grandi Boss di quartiere. Il soggetto chiedeva, infatti il benestare per dare corso ad un autonomo gruppo di spaccio all’interno dell’agglomerato popolare di via Machiavelli, comunemente denominato “case parcheggio”, ubicato sempre nel quartiere Tamburi.

La disponibilità di armi da parte del VITALE si evince anche da una conversazione all’interno di un’autovettura, mentre si trova in compagnia di sua moglie Rosa DE LEONARDO, in cui riferisce di dover andare a consegnare “la pistola”, per la successiva custodia, a Cataldo CATAPANO.

In altre conversazioni il VITALE, in maniera chiara ed esplicita, discutendo all’interno dell’autovettura con Alessandro MASELLA, riferisce di aver reperito un’altra arma, specificatamente una pistola marca Bernardelli, chiedendogli di custodirla in un posto ben sicuro, che non la facesse rovinare e nel contempo di facile accessibilità ed impiego in caso di bisogno.

Esterni all’associazione per delinquere ma tra i più assidui fornitori del sodalizio criminale emergono:

– Diego VESTITA, 46 anni, commerciante grottagliese, con precedenti per truffa, a carico del quale emergono plurimi episodi di cessione al Vitale;

– Alessandro CASTIGLIONE, 30 ann, pregiudicato per droga, nullafacente;

– Leonzio FONTANA, 41 anni, nullafacente, pregiudicato per droga;

– Tiziano GALILEO, 44 anni, pregiudicato per estorsione e droga, nullafacente.

Nel corso dell’attività sono stati eseguiti dai militari del N.O.R. di Taranto numerosissimi “riscontri” con perquisizioni e sequestri a carico di assuntori, talora giovanissimi, soprattutto nel quartiere Tamburi. Tra questi i più ingenti e significativi sono i seguenti:

· il 05 marzo 2015, in via Deledda, veniva tratta in arresto una persona e rinvenuto un involucro sigillato, contenente cocaina per un peso complessivo di Kg. 1;

· il 13 agosto 2015, in via Macchiavelli, veniva rinvenuto un involucro sigillato, contenente 100 gr di eroina;

· il 20 agosto 2015, nei pressi della SS 7, veniva rinvenuto un involucro sigillato, contenente 1 kg di cocaina;

· il 05 settembre 2015, in via Metaponto, veniva rinvenuto 1 involucro sigillato, contenente mezzo chilo di cocaina.

Nel corso degli arresti sono state inoltre eseguite delle perquisizioni che hanno consentito ai Carabinieri di rinvenire presso i domicili di quattro indagati somme contanti di denaro complessivamente ammontante a circa 15.000,00 euro in banconote di piccolo e medio taglio; il denaro è stato sottoposto a sequestro poiché ritenuto provento di spaccio.

Significativo si è rivelato l’immancabile linguaggio criptico adoperato per indicare lo stupefacente: “ Carne – Lamiere – La Macchina – il Coso – la moto – il caffè”, nonché il ricorrente riferimento ai consociati o elementi contigui al gruppo criminale tramite i “soprannomi”: Cataldo CATAPANO in “Alduccio”; Francesco DE BARTOLOMEO in “Chichino”; Girolamo MASELLA in “Ciro”.

L’attività è stata convenzionalmente denominata “Sangue Blu” in relazione al contenuto di una conversazione nella quale proprio VITALE fa emergere la propria idea di essere il “capo” di una famiglia di “rango”, una famiglia appunto di SANGUE BLU. A tale Affermazione, sia la moglie che la figlia reagivano asserendo che l’uomo si sentisse un Re, un Boss con idee bellicose in testa.

Complessivamente le indagini hanno coinvolto circa 50 persone.

In carcere, perchè indagati per associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanza stupefacenti e per detenzione ai fin di spaccio di sostanza stupefacente, sono finiti:

BEVILACQUA GASPARE, NATO TARANTO IL 28.03.1977;
CATAPANO CATALDO, NATO TARANTO IL 12.05.1976;
DE BARTOLOMEO FRANCESCO, NATO TARANTO IL 24.04.1974;
DE LEONARDO ROSA, NATA TARANTO IL 20.12.1977;
DERCHIA MICHELE, NATO TARANTO IL 05.05.1968;
MASELLA ALESSANDRO, NATO TARANTO IL 12.01.1981;
MASELLA GIROLAMO, NATO TARANTO IL 26.08.1980 (indagato anche per detenzione illegale di armi);
PIZZOLEO ANGELO, NATO TARANTO IL 03.05.1975;
VITALE FRANCESCO, NATO TARANTO IL 22.07.1973 (indagato anche per detenzione illegale di armi);

Agli arresti domiciliari sono stati posti invece gli indagati per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti:

CASTIGLIONE ALESSANDRO, NATO TARANTO IL 15.07.1987;
FONTANA LEONZIO, NATO TARANTO IL 29.03.1976;
GALILEO TIZIANO, NATO TARANTO IL 14.07.1973;
VESTITA DIEGO, NATO A GROTTAGLIE (TA) IL 02.03.1971;