Operazione “Gioventù Bruciata”. Stroncati due gruppi criminali dediti allo spaccio

Condividi

Due “assortite” organizzazioni criminali dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti sono state stroncate questa mattina dagli agenti della Polizia di Stato.

La prima era specializzata in droghe leggere per i giovanissimi, la seconda specializzata in cocaina per gli adulti.
Con l’operazione, denominata Gioventù Bruciata, è stata eseguita alle prime luci dell’alba dagli uomini del Commissariato di Martina Franca, unitamente al personale della Questura di Taranto hanno dato esecuzione a due distinti provvedimenti giudiziari a carico di 10 persone.

Il primo provvedimento – un ordinanza di custodia cautelare emessa dal dott. Alcide Maritati , GIP del Tribunale di Lecce, a seguito della richiesta formulata dalla Procura Distrettuale Antimafia presso il Tribunale di Lecce – riguarda 6 cittadini di Martina accusati dei reati di spaccio e associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Il secondo provvedimento – un fermo di polizia giudiziaria emesso dalla dott.ssa Pina Montanaro, Procuratore Capo della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Taranto, a seguito della richiesta formulata dal Sostituto Procuratore Lelio Festa – riguarda 4 minorenni accusati degli stessi reati.

Le indagini sono partite dal mese di settembre 2016, quando i genitori di alcuni ragazzi adolescenti – a partire da 14 anni – residenti a Martina Franca, hanno trovato il coraggio di rivolgersi alla Squadra di Polizia Giudiziaria del locale Commissariato, confidando i loro sospetti e le loro paure legate all’ipotesi che i loro figli stessero assumendo sostanze stupefacenti.

Si erano, infatti accorti che i loro ragazzi, al rientro a casa, emanavano del forte odore di fumo ed avevano gli occhi rossi. I genitori, inoltre, avevano notato un’alterazione caratteriale dei giovani che avevano iniziato a manifestare un atteggiamento arrogante e da bulli anche nel contesto familiare. Ma non solo, dalle abitazioni erano spariti monili in oro ricevuti in regalo dai ragazzi in occasioni di particolari ricorrenze quali comunioni e cresime.

Un gesto di fiducia dei genitori nelle Istituzioni che ha consentito l’avvio delle indagini da parte degli investigatori che, con servizi di osservazione e pedinamenti, in soli quattro mesi, sono riusciti ad individuare le due organizzazioni criminali dedite allo spaccio di droga in quel territorio.

I poliziotti, per di più, sono riusciti a delineare come le attività dei due sodalizi criminali fossero tra loro intrecciate in una osmotica collaborazione.

La prima organizzazione criminale, capeggiata e gestita dai coniugi Emanuele Soliberto, 39enne, e Angelica Chiarelli, 38enne, impiegava dei minorenni per lo spaccio della droga e, tra questi, il proprio figlio già arrestato dalla Polizia di Stato il 29 giugno scorso.

Il gruppo si era specializzato nello spaccio delle cosiddette droghe leggere prevalentemente ai minorenni, i quali acquistavano gli stupefacenti con la propria “paghetta settimanale” o barattando degli oggetti in oro sottratti dalle proprie abitazioni.

Il secondo gruppo criminale, capeggiato da Michelangelo Scarcia, era formato dal proprio figlio Francesco, da Davide DERASMO e da altri spacciatori – 16 per la DDA e tutti indagati in stato di libertà – dal profilo criminale più basso.

Costoro, a differenza del primo gruppo, si occupavano di soddisfare le richieste di cocaina provenienti da una “clientela” adulta.

Per venire in contro alle diverse richieste dei tossicodipendenti, i due gruppi, seppur distinti e separati, si interfacciavano tramite due dei propri affiliati: per il primo mediante il figlio minorenne dei coniugi Soliberto, per il secondo attraverso Davide Derasmo .

Questa collaborazione, potendo far fronte ad ogni tipo di richiesta, ha fatto sì che i due gruppi criminali, attraverso “pusher” minorenni e maggiorenni, avessero nelle proprie mani il “monopolio” dello spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio martinese.

Di seguito i provvedimenti notificati ed eseguiti:

2 ordinanze di custodia cautelare in carcere per i coniugi Soliberto;

4 ordinanze di custodia cautelare domiciliare a carico di: Michelangelo Scarcia, 53enne, Francesco Scarcia, 33enne, Davide Derasmo, 22 enne, Mariagrazia Turnone, 19enne.

Sussistendo il concreto pericolo di fuga ed in attesa delle determinazione del GIP del Tribunale dei Minorenni di Taranto, sono stati inoltre eseguiti 4 provvedimenti di fermo a carico di altrettante persone: 2 ancora minorenni e 2 da poco entrati nella maggiore età.

Tre di loro sono stati condotti a Lecce presso la Casa di Prima accoglienza Giudiziaria per i Minori.

Tra i minorenni vi è anche il figlio dei coniugi Soliberto, al quale il provvedimento è stato notificato presso il carcere minorile di Bari dove è stato associato a seguito dell’arresto avvenuto, sempre ad opera dei poliziotti del Commissariato di Martina, il 29 giugno scorso.

Costui è ritenuto responsabile dei reati di lesioni aggravate, tentata estorsione, rapina e sequestro di persona, perpetrati ai danni di tre coetanei.

Ancora, una ragazza da poco maggiorenne, ma minore all’epoca dei fatti, è indagata in stato di libertà.

Denunciate, infine, 21 persone di cui 16 presso la DDA di Lecce e 5 presso la Procura minorile.