Operazione “Fuel”. Vendevano gasolio per l’agricoltura: arrestati tre fratelli

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Tre persone arrestate, altre 12 denunciate a piede libero e sequestrati beni per circa 2 milioni di euro. E’ il bilancio dell’operazione “FUEL”

compiuta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto che, su decreto del
G.I.P. del Tribunale jonico, hanno tratto in arresto tre fratelli di origini campane residenti a Ginosa (TA), rispettivamente di 46, 43 e 38 anni. I tre, titolari di una società con sede a Massafra (TA), operante nel settore
della commercializzazione di prodotti petroliferi, sono accusati della vendita illegale di gasolio destinato all’agricoltura.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica e condotte dai militari della Compagnia di Martina Franca in collaborazione con l’Ufficio delle Dogane di Taranto, hanno infatti consentito di accertare che la società, dalla seconda metà del 2013 e per tutto il 2014, ha effettuato false all’Ufficio doganale in merito alla commercializzazioni di gasolio in regime fiscale agevolato indicando come destinatari del prodotto operatori del settore agricolo con partite I.V.A. errate o inesistenti.
In realtà i prodotti venivano venduti ad autotrasportatori e, quindi, a soggetti non legittimati a beneficiare del particolare regime fiscale previsto per l’agricoltura.
Complessivamente sono stati ceduti illecitamente circa 2 milioni e 700 mila litri di gasolio agricolo, con conseguente evasione di imposte
(I.V.A. e accise sugli oli minerali) per circa 2 milioni di
euro.
I tre responsabili sono stati perciò tratti in arresto e condotti presso la Casa Circondariale di Taranto, per i reati di associazione per delinquere, truffa, favoreggiamento personale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture e documentazioni per
operazioni inesistenti e per sottrazione all’accertamento e al pagamento dell’accisa sugli oli minerali di prodotti petroliferi.
Per gli stessi reati sono sono state denunciate a vario titolo altre 12 persone, fra dipendenti e procacciatori di affari della società.
I militari della Compagnia di Martina Franca hanno eseguito inoltre il sequestro preventivo “per equivalente” di beni mobili, immobili e
disponibilità finanziarie facenti capo alla società e a tutte le
persone coinvolte nelle indagini, fino alla concorrenza dell’importo di circa 2 milioni di euro, corrispondente al totale delle imposte evase.