Operazione “FIVE GOLD DAYS”.Commercializzavano false polizze assicurative: cinque arresti.

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Cinque persone sono state arrestate alle prime ore di questa mattina nella province di Taranto, Lecce e Milano nell’ambito dell’operazione denominata “Five Gold Days”.
Con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa a danno di ignari cittadini e di numerosissime compagnie assicurative nazionali, i provvedimenti di custodia cautelare sono stati eseguiti dagli Agenti di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale nei confronti di:
Francesco Blasi, 45 anni di Manduria (Ta);
Tommaso Perniola, 44 anni di Gioia del Colle(Ba);
Francesco Annicchiarico, 72 anni di Grottaglie(Ta);
Pierpaolo Scatigna, 43 anni di Taranto;
Julia LUKIANOVICA, 26 anni di nazionalità lettone.
Altre otto persone risultano coinvolte nelle indagine avviate nel Giugno 2013 in seguito ai rilievi, compiuti dalla Polizia Stradale del Distaccamento di Manduria, su un sinistro che ebbe purtroppo esito mortale.
In tale circostanza emerse che il veicolo responsabile dell’incidente era provvisto di una polizza assicurativa provvisoria falsa, che compromise di fatto il buon esito del risarcimento civile ed aggravò gli effetti, già tragici, del sinistro.
Gli investigatori sono però riusciti a mettere in luce le capacità criminali del sodalizio, in grado di creare, promuovere e commercializzare, su tutto il territorio nazionale, attraverso alcuni siti internet quali www.playitalia.it , www.playitalia.eu , www.siamosicuri.net, false polizze assicurative temporanee della durata di soli cinque giorni.
Gli stessi siti internet, venivano ampiamente pubblicizzati attraverso gli organi di stampa e mediante banner pubblicitari all’interno di alcuni stadi di calcio, anche in occasione di eventi sportivi riguardanti squadre di serie A, e perfino in occasione dell’incontro della nazionale italiana di calcio “Italia – Armenia” del settembre 2012.
La commercializzazione “al dettaglio” delle false polizze assicurative avveniva con la collaborazione di consapevoli, o in talune circostanze ignare, agenzie di pratiche automobilistiche.
L’organizzazione si avvaleva di una vera e propria struttura parallela alle reali compagnie assicurative, attraverso la creazione di un call-center telefonico, in grado di dissimulare la verifica sulla polizza assicurativa e quindi sterilizzare eventuali controlli delle forze dell’ordine.
Interessate dalla truffa erano in particolar modo la Sicilia, la Calabria, la Puglia, il Friuli Venezia Giulia, la Campania e la Toscana.
L’analisi del numeroso materiale informatico sequestrato, tra cui personal computer, tablet e smartphone ha permesso di accertare la commercializzazione di oltre seicento polizze false, per un valore di qualche milione di euro.