Operazione “Amici Miei”. Presunti appalti truccati a Polignano a mare: 5 arresti tra cui il sindaco.

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Presunti appalti truccati a Polignano a mare.

Dieci persone, tecnici e amministratori, sono coinvolte nell’operazione denominata Amici Miei nei cui confronti la Guardia di Finanza di Monopoli, in provincia di Bari, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali che prevedono 5 arresti e 5 interdizioni. Tra i destinatari figura anche il sindaco di Polignano a Mare (Bari), Domenico Vitto, nonché presidente dell’Anci Puglia agli arresti domiciliari. L’indagine è coordinata dal pm Michele Ruggiero.  Hanno ottenuto il beneficio dei domiciliari anche il vicesindaco Salvatore Colella e i dirigenti comunali Nicola Cicala, Raffaele Lassandro e Pasquale Teofilo. Per cinque imprenditori è stata disposta la misura interdittiva: Vito Dentico, Sergio Giazzi, Hibro Hibroj, Vito Lo Franco e Nicola Narracci. Complessivamente gli indagati sono ventiquattro, 14 dei quali – funzionari comunali e imprenditori – non raggiunti da misure cautelari. Agli indagati viene contestato il concorso in una molteplicità di reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di sub-appalto illecito. Sono 9 le gare su cui sarebbero state accertate irregolarità, 6 quelle contestate dalla Procura nella richiesta d’arresto, per un valore complessivo di circa 1,2 milioni di euro. Si riferiscono al  periodo 2020/2021: sono emerse tecniche collusive collaudate, con adattamento e taratura dei bandi di gara, prima ancora della loro pubblicazione, sugli operatori economici collegati agli indagati o soggetti loro vicini. In taluni casi si è assistito all’alterazione della procedura del sorteggio pubblico stabilito nella gara ad evidenza pubblica, in realtà mai avvenuta, con l’intento di escludere gli operatori economici provenienti da altre località del territorio nazionale e, quindi, al di fuori della sfera d’influenza delle figure politico-istituzionali coinvolte nell’inchiesta.