Offese e battute su Facebook, Iurlaro (ALA): “Il sindaco Bruno chieda scusa”

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“Non sono solito voler strumentalizzare frasi “da social network” che, spesso, lasciano il tempo che trovano. Trovo però allo stesso tempo impossibile sorvolare

sulla doppia gaffe del sindaco Maurizio Bruno che, con leggerezza prima, ha utilizzato un’immagine impropria per fare ironia e, subito dopo, ha reagito in maniera scomposta e offensiva additando un esponente politico dell’opposizione”.
E’ quanto afferma il Sen. Pietro Iurlaro (ALA) che aggiunge: “Non voglio prendere le parti politiche di nessuno, sia chiaro. Ma auspico che il primo cittadino voglia lui per primo riportare il dibattito – sì, anche quello “da Facebook” – sui giusti binari del confronto e della discussione chiedendo scusa a chiunque si sia sentito offeso. In primis, al cittadino “immortalato” nella foto, per quanto sia certo che il sindaco, su questo aspetto, si sia già mosso. In secondo luogo, sarebbe apprezzabile chiedere scusa anche al consigliere Comunale, e quindi amministratore e apprezzato rappresentante del Comune di Francavilla e di una parte dell’elettorato, pesantemente apostrofato perché “colpevole” di aver ripreso la gaffe del sindaco. In terzo luogo, e concludo, credo che le scuse del primo cittadino debbano essere rivolte, in senso generale, a tutta la comunità francavillese. A prescindere dalle persone e dalla satira – sempre legittima, per carità! – la battuta di Bruno potrebbe aver urtato la sensibilità di chiunque, per motivi religiosi e di appartenenza alla comunità, ritenga fuori luogo ironizzare, almeno in quel modo, su I Riti della Settimana Santa. D’altro canto, spero si possa essere tutti d’accordo, il pretesto per farlo, ovvero la rotatoria di Borgo Croce, non era dei più nobili. E allora, piuttosto che chiedere l’impossibile, e sono certo che le opposizioni siano pronte a farlo, o piuttosto che rivendicare presunta superiorità etica e morale, e sono certo che la maggioranza sia pronta a ribattere su questo piano, chi ha sbagliato chieda scusa. Tutti gli altri esponenti politici e istituzionali, me compreso, si interroghino invece sull’utilizzo di Facebook, di Twitter e dei social in generale. Forse, un corso d’aggiornamento, e pure di educazione, farebbe bene a tutti per evitare figuracce e cadute di stile. Nel frattempo, si dia il buon esempio e si rispolveri la cara e vecchia stretta di mano. Penso che in molti apprezzerebbero”.