Mastrovito: “Ug Manduria patrimonio emotivo e sociale, bisogna agire con lucidità”. Video
Abbiamo raccolto l’intervento del presidente della commissione sport in occasione del confronto con tutte le parti in causa in Aula Consiliare, in merito alla crisi del calcio biancoverde.
In qualità di Presidente della Commissione Consiliare Sport del Comune di Manduria, il 13 maggio 2025 ho inviato una richiesta ufficiale al Presidente dell’UG Manduria Sport, dott. Fabio Di Maggio, proponendo un incontro da tenersi in Aula Consiliare in una data a sua scelta tra il 26 e il 28 maggio. L’obiettivo era avviare un dialogo sereno e costruttivo in vista della stagione sportiva 2025/26.
Ho ritenuto fondamentale promuovere questo confronto, anche alla luce dell’imminente centenario della matricola 100, una ricorrenza di grande valore simbolico per la nostra comunità.
Nella stessa lettera ho inoltre indicato che l’incontro sarebbe stato un’occasione utile per analizzare le dinamiche che hanno portato alla retrocessione della squadra, nonostante l’impegno e i buoni risultati ottenuti dai giocatori nella stagione appena conclusa, nonché per valutare le possibili conseguenze future.
La lettera è stata inviata anche per conoscenza a tutti i componenti della Commissione Consiliare Sport.
Nel pomeriggio dello stesso giorno ho ricevuto una risposta firmata dalla vicepresidente Elsa Occhilupo. Leggo testualmente ed integralmente:
“Siamo onorati della vostra richiesta di incontro con la commissione consiliare, ma essendo che stiamo ancora pianificando la prossima stagione, non potremmo darvi ora risposte precise.
Per questa ragione pensiamo che sarebbe più opportuno incontrarsi non prima di fine giugno.
Ovviamente riteniamo indispensabile la presenza del signor Sindaco e dell’assessore allo sport.
Ci fa piacere che, seppur solo dopo un anno, vi Siate resi conto dell’importanza della matricola 100 per la comunità e non le neghiamo che una cosa possiamo palesargliela riguardante la retrocessione, se avessimo avuto un’ aiuto da parte Vostra, così come sarebbe stato giusto e fatto in passato, forse le cose sarebbero potute andare differentemente. Speriamo che questa Vostra richiesta d’incontro segni un nuovo inizio e che cambi davvero le cose mettendo al primo posto com’è giusto che sia la comunità Manduriana e la matricola 100 che la rappresenta.
Cordiali saluti.”
Alla luce di questa risposta, che rinviava l’incontro a fine giugno, ho ritenuto doveroso inviare un riscontro, che riporto di seguito:
“Gentile Presidente,
prendo atto della vostra comunicazione pur non comprendendo le ragioni organizzative che vi portano a chiedere di posticipare l’incontro a fine giugno.
Tuttavia, in qualità di Presidente della Commissione Consiliare Sport, ritengo comunque opportuno procedere alla convocazione della Commissione in uno dei giorni precedentemente indicati, anche al fine di presentare la nuova gestione dello stadio comunale Nino Dimitri alla presenza del gestore.
Resta ovviamente a vostra discrezione decidere se partecipare o meno alla seduta.
Ringraziandovi per l’attenzione e la disponibilità, porgo cordiali saluti”.
Mi permetto di aprire una breve parentesi personale: trovo difficile comprendere i motivi di questo rinvio. Quando si affrontano momenti delicati, come quelli che l’UG Manduria sta vivendo ad oggi, il fattore tempo diventa decisivo. Abbiamo già conosciuto in passato crisi societarie analoghe e sappiamo quanto sia urgente agire con prontezza per tentare di superare criticità che sono sotto gli occhi di tutti. È proprio per questo che l’intera comunità si sta mobilitando, manifestando preoccupazione, facendo sentire la propria voce e chiedendo il supporto dell’Amministrazione per cercare una possibilità concreta di salvare la situazione.
Tanto più che la richiesta di rimandare un incontro così importante a fine giugno risulta francamente discutibile, soprattutto alla luce dell’urgenza del momento e della necessità di risposte rapide e coordinate. Le tempistiche proposte appaiono del tutto inadeguate rispetto alla gravità della situazione e alla finestra temporale ristretta per intervenire concretamente.
E ciò appare ancor più inspiegabile se si considera che, per settimane, attraverso i social e nei comunicati ufficiali, la società (soprattutto per voce della vicepresidente) ha sottolineato pubblicamente l’attaccamento alla squadra, alla storia della matricola 100 e la volontà dichiarata di difenderla con ogni mezzo, specie nei momenti più delicati, come quando sono arrivate le sentenze del Tribunale Federale che hanno poi sancito la retrocessione.
Tutto questo clamore, però, sembra essersi dissolto improvvisamente il 19 maggio scorso, quando è apparso un comunicato della società – ripreso da diverse testate giornalistiche e circolato rapidamente sui social e nei gruppi cittadini – che ha destato ulteriore preoccupazione e agitato il dibattito pubblico. Leggo testualmente:
“La società suo malgrado comunica e ufficializza che ha incaricato il legale della stessa per seguire le trattative con gli ex calciatori per poter trovare un accordo. Qualora non si dovesse concretizzare tale possibilità si comunica già che la società esclude di consegnare il titolo al Sindaco perché lo ritiene indirettamente con le azioni e i riguardi ricevuti dallo stesso in questa stagione , indirettamente responsabile. Il legale della società è già stato incarico in tal caso di procedere con il fallimento della società stessa e provvedere con iscrizione di nuova società. Ci spiace dover essere arrivati a tanto ma purtroppo le azioni di tutti i nostri predecessori e amministrazione comunale hanno portato inderogabilmente a questa soluzione. Questa società da sola con tutti gli ostacoli creati ad hoc ha resistito un’intera stagione , basti pensare a quante volte i tesserati per ritardi di pagamento su canoni irripetibili sono stati messi alla porta , già se avessimo avuto lo stesso trattamento destinato a questa società per quasi 100 anni non si sarebbe arrivati a questo punto. Queste le motivazioni che escludono a priori un coinvolgimento e l’ipotesi di lasciare il titolo al primo cittadino. In cuor vostro sapete tutti e lo sapete già da molti anni che la situazione è stata resa drastica e c’è bisogno di un Calcio pulito a Manduria che non vengano tolte vittorie e salvezze solo per quella macchina di giustizia , che seppur giusta ,ma non attribuibile o creata da questa gestione ma da altri. Gli attuali gestori non sono riusciti a bloccare tali conseguenze contemporaneamente al sostentamento della stagione in corso , sostenuta in piena autonomia e solitudine osteggiata dalle amministrazioni e non solo.”
Ebbene, pur riconoscendo il diritto di ogni società sportiva ad esprimere il proprio punto di vista, non posso che stigmatizzare i riferimenti infondati a questa Amministrazione Comunale, su cui non è davvero utile spendere tempo né parole, anche perché, in tutta evidenza, ogni responsabilità è da ricercarsi altrove.
E dunque ritorno al nucleo centrale della questione. Prima accennavo al fatto che la comunità è seriamente preoccupata per la situazione UG Manduria. Ebbene, tra le realtà più rappresentative e da sempre vicine all’UG Manduria c’è la tifoseria Ultràs, la cui passione e presenza costante sono un patrimonio inestimabile per la squadra e per la città. Proprio loro mi hanno chiesto di leggere, in questa sede, un comunicato che credo meriti un momento di attenzione e riflessione. Leggo integralmente:
“Vogliamo fare una “Piccola” considerazione sul calcio dilettantistico e sugli eventi di questi mesi in GENERALE.
E’ da troppo tempo ormai che leggiamo frasi del tipo: “non sapevamo, non ne eravamo al corrente e nessuno sapeva”.
Certamente si possono scoprire delle situazioni “pesanti e non tracciate dalla federazione” e purtroppo ne sappiamo qualcosa ma per tutto il resto…
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Esiste l’agenzia delle entrate, esiste l’agenzia delle riscossioni… esistono i contratti e i segretari, oggi i direttori che sanno, sapevano e sapranno cosa fare e come affrontare le situazioni.
Talvolta il silenzio e un passo indietro sono la “salvezza” delle società.
Tutti siamo bravi a fare “mercato e proclami” ma l’amore, quello vero, porta a comportarsi con senso di responsabilità nei confronti della Città, dei Tifosi e del futuro dei nostri ragazzi.
Troviamo che sia assurdo sottovalutare l’intelligenza di chi nelle società ripone speranze, aspettative e tanta devozione a prescindere.
Rispetto e Umiltà ☝️ sono alla base di qualunque progetto e obiettivo che non può e non deve essere FOLLIA e PERSONALISMO.
La pulizia nel calcio in generale è un dovere di tutti e un diritto di chi crede nella maglia e nei propri colori.
Oggi 26 maggio 2025 mettiamoci tutti la mano sulla coscienza e facciamo in modo che questa storia d’amore debba continuare!
Oggi siamo tutti qui riuniti per cercare di fare quadrato, non vogliamo additare nessuno, vogliamo metterci alle spalle tutti i rancori per il bene di questa maglia, se siamo uniti e camminiamo spalla a spalla ce la possiamo fare o almeno speriamo di farcela, siamo certi che il sindaco e la commissione qui presente farà di tutto per non far morire il calcio biancoverde!
Abbiamo sempre messo al primo posto il rispetto verso chi lavora, verso le Istituzioni, verso chi fa calcio, ma il calcio è soprattutto della gente, quella che senza di essa non è niente!”
Consentitemi un breve ma sentito commento. La situazione dell’UG Manduria non può essere ricondotta a una questione politica o di parte. È qualcosa che va ben oltre: rappresenta una realtà profondamente radicata nella nostra comunità, un simbolo che appartiene a tutti.
Con quasi un secolo di storia alle spalle, l’UG Manduria non è solo una squadra di calcio: è una componente essenziale della nostra identità collettiva, un fatto culturale e sociale che coinvolge l’intera cittadinanza, anche chi non segue abitualmente lo sport. È memoria, tradizione, senso di appartenenza.
Questo discorso di fondo si basa su un’esigenza chiara, che sentiamo forte tutti e condividiamo con la nostra comunità: la salvezza della storia di questa squadra. Perché in gioco non c’è solo un titolo sportivo, ma un patrimonio emotivo e sociale che unisce generazioni di manduriani.
Per questo, oggi più che mai, è necessario unire le forze, confrontarsi con sincerità, assumersi responsabilità e agire con lucidità per il bene comune. Serve uno sforzo condiviso, senza steccati o divisioni, perché ciò che è in gioco non riguarda singoli ruoli, ma il valore di una storia che merita rispetto e futuro.
In questa vicenda non ci sono colori politici.
Gli unici colori che ci interessano — tutti — sono quelli BIANCO-VERDI.